Uscire 1. Incontrare il Signore sulla soglia
- Dettagli
- Data pubblicazione
- Visite: 2665
Talora perfino il venire alla luce, l’uscita dal seno materno o entrata nel mondo, sempre pericolosa, si connota di un senso tragico, che sovverte la promessa: può capitare che esca un aborto (Es 21,22) o che la stanchezza e la sofferenza del mondo siano tali, da far desiderare di non essere mai usciti dal grembo, sognando un passaggio diretto da esso alla tomba (Gb 10,19). L’arco della vita risulta così sotteso tra due uscite, che contemporaneamente sono due entrate, su cui «il Signore veglierà» (Sal 121,8): la nascita e la morte. Quando ad uscire è lo spirito o il soffio vitale, l’uomo e la donna muoiono (Gen 35,18; Sal 146,4) e nella Bibbia dei Settanta ἔξοδος (uscita) indica il morire (Sir 38,23; Sap 3,2; 7,6).
(da L. Invernizzi, «Esci e cammina! Appunti di viaggio per esseri di nascita», Servitium III 2013(2014) 17-24, 17)
Traccia per la preghiera personale
leggi con calma il Sal 121:
Canto delle salite.
Alzo gli occhi verso i monti: da dove mi verrà l'aiuto?
Il mio aiuto viene dal Signore: egli ha fatto cielo e terra.
Non lascerà vacillare il tuo piede, non si addormenterà il tuo custode.
Non si addormenterà, non prenderà sonno il custode d'Israele.
Il Signore è il tuo custode, il Signore è la tua ombra e sta alla tua destra.
Di giorno non ti colpirà il sole, né la luna di notte.
Il Signore ti custodirà da ogni male: egli custodirà la tua vita.
Il Signore ti custodirà quando esci e quando entri, da ora e per sempre.
Domande per te
- Quali sono i passaggi, le uscite e le entrate, che più sento presenti in questo momento della mia vita, della vita dei miei cari, della vita dei miei contemporanei, della vita della Chiesa?
- Provo a guardarli insieme al Signore che veglia sulle uscite e sulle entrate…
- Quale richiesta, invocazione, reazione, lode mi sgorga dal cuore?
Preghiera
Quante volte, Signore, entro ed esco
durante le mie giornate,
spesso mosso dalla routine quotidiana
e dalla pesantezza di giornate sempre uguali,
che a loro modo mi spingono
verso l’uscita da me stesso.
E quante volte sogno le vacanze,
l’esodo estivo o semplicemente una gita fuori porta
che dia sollievo da questo logorio.
Oggi, però, Signore, ho scoperto
che tu sei presente ad ogni soglia,
che tu vegli e custodisci chi entra e chi esce
e che un gesto così banale e quotidiano
può diventare un modo per ricordarmi di te,
che hai posto al cuore del mio essere cristiano,
un invito ad uscire da me stesso
donandomi senza riserve, come te.
Guardando con te la mia vita e quella di chi mi sta intorno
oggi ti prego per tutti coloro che vivono uscite tristi:
per chi vive il lutto della morte di una persona cara,
per chi esce dal mondo del lavoro, non per sua scelta,
ma perché scaricato dalle inique leggi del mercato,
per chi esce dalla propria terra, perché non vi può più vivere,
per chi esce piangendo…
Ma ti prego anche per chi oggi esce dal grembo ed entra nella vita,
per chi esce verso la natura, per ritemprare corpo e spirito,
per chi esce da sé e va verso l’altro perdonando,
per chi esce ad annunciare il Vangelo rischiando la vita,
per chi fa risuonare ancora oggi il tuo invito ad uscire,
per chi esce da casa per formare una nuova famiglia,
per chi decide di uscire dalle logiche del male,
per chi esce sorridendo e sperando…
Su tutti tu vegli, Signore, tutti accompagni,
ad ogni soglia, da oggi,
mi ricorderò di te.
Amen
a cura di Laura Invernizzi
I testi possono essere liberamente usati purché vengano citate le fonti.
CARLO MARIA MARTINI E GLI ANNI DI PIOMBO
In cammino con la Chiesa
Attualità
Percorsi
Articoli recenti
Speciale Quarantesimo
AUSILIARIE DIOCESANE: 40 anni di «GRAZIE»
L'Arcivescovo alle Ausiliarie: «Questo è il tempo della vostra missione»
Video: Ausiliarie diocesane: «Testimoni coraggiose della vita consacrata»
Programma del convegno: Il piacere spirituale di essere popolo
Un appuntamento atteso da quarant'anni: le Ausiliarie Diocesane in udienza da Papa Francesco
Area riservata
Chi è online
Abbiamo 18 visitatori e nessun utente online