1961 - 2021: le date di una profezia

La settimana santa che si apre conduce noi Ausiliarie al cuore del carisma: gli eventi pasquali si conclusero con l’invio ad annunciare la Risurrezione di discepole e discepoli intimoriti e talvolta increduli. In quel mandato noi ritroviamo le sorgenti della nostra chiamata.
IRAQ: terra di Abramo, terra di Sara

IV ASSEMBLEA PLENARIA DELLE DIOCESANE
ECCO, IO FACCIO UNA COSA NUOVA: NON VE NE ACCORGETE? Is 43,19
Opportunità dal presente per la Chiesa in uscita
La pandemia che da quasi un anno ha colpito la popolazione mondiale ha creato disagi e difficoltà a molteplici livelli. Vogliamo però credere che sia anche un’occasione per riflettere e guardare la realtà con uno sguardo più attento, per individuare strade nuove più che aspettare che tutto torni come prima.
Sabato 23 gennaio 2021, per quanto a distanza, non abbiamo rinunciato all’annuale giornata di studio delle Diocesane – Ausiliarie (MI), Cooperatrici pastorali (TV), Cooperatrici ecclesiali (VI) e Collaboratrici apostoliche (PD) – per cogliere sfide ed opportunità che la situazione attuale propone ad una Chiesa in uscita. Condividiamo volentieri la riflessione teologica di Simona Segoloni e quella pastorale di mons. Daniele Gianotti, vescovo di Crema, sulle quali ci siamo poi confrontate fra Diocesi diverse: https://youtu.be/nxaNGvOuaFI
Che cosa potrà curare questo nostro tempo?

Se per cura si intende una iniezione o una pastiglia che in pochi secondi risolve tutto, penso che non verrà di lì la cura. Penso che l'umanità è troppo malata; il disastro è troppo catastrofico perché basti un vaccino che tolga i sintomi e metta al riparo dal contagio.
Penso che invece ci curerà la scienza, se saprà contribuire, dare strumenti, per un sogno condiviso.
Ci curerà l'economia, l'intraprendenza degli imprenditori, se sapranno mettere a disposizione risorse per un sogno condiviso.
Ci curerà la politica, se saprà dare alla convivenza la forma di un sogno condiviso. ci curerà la religione, se offrirà motivi per credere che sia affidabile e realistico un sogno condiviso;
Ci curerà la solidarietà, la carità se stabilirà dei rapporti perché tutti possano partecipare a un sogno condiviso.
Ci curerà la speranza, se motiverà la fiducia in un sogno condiviso.
Abbiamo bisogno di un sogno condiviso che converta anche la globalizzazione che ha caratterizzato questi decenni, che è diventata una specie di riduzione del pianeta a un mercato universale, o a una alluvione di informazioni. Invece ci curerà questa trasformazione della globalizzazione in un sogno di fraternità universale.
(parziale trascrizione dell'intervista TV)
Altri articoli...
Sottocategorie
CARLO MARIA MARTINI E GLI ANNI DI PIOMBO
In cammino con la Chiesa
Attualità
Percorsi
Articoli recenti
Speciale Quarantesimo
AUSILIARIE DIOCESANE: 40 anni di «GRAZIE»
L'Arcivescovo alle Ausiliarie: «Questo è il tempo della vostra missione»
Video: Ausiliarie diocesane: «Testimoni coraggiose della vita consacrata»
Programma del convegno: Il piacere spirituale di essere popolo
Un appuntamento atteso da quarant'anni: le Ausiliarie Diocesane in udienza da Papa Francesco
Area riservata
Chi è online
Abbiamo 28 visitatori e nessun utente online