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La Comunità delle Ausiliarie Diocesane augura Buon Natale

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Festa della Santa Famiglia

sacra famigliaOffriamo qui la preghiera suggerita dal Servizio per la Famiglia della Diocesi. 

Assicuriamo la nostra intercessione per le famiglie che conosciamo nelle parrocchie e nei diversi luoghi di servizio. Non ci dimentichiamo di coloro che soffrono a causa di lutti, fratture, divisioni, malattie, povertà, disoccupazione. Vogliamo raggiungere tutte le famiglie del mondo perché abbiano dignità, gioia e pace.

 
Gesù, Maria e Giuseppe
a voi, Santa Famiglia di Nazareth,
oggi, volgiamo lo sguardo 
con ammirazione e confidenza;

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Don Bosco in Diocesi: "un amico, là fuori"

Don Bosco“Chissà, se questi giovani avessero là fuori un amico… che si prendesse cura di loro”
 (dalle Memorie dell’ora-torio di S.Francesco di Sales)
 
C'è sempre un "fuori" nel quale anche oggi, anche ognuno di noi, dei nostri ragazzi, si ritrova bisognoso di un amico che si prenda cura del momento che sta vivendo, delle domande che si sta facendo, dei dubbi che lo stanno martellando, della passioni che lo stanno spingendo e stimolando.
 
Riflessione di Giovanna, ausiliaria presso la comunità pastorale Maria madre della Chiesa in Seregno, che ospita l'Urna del Santo il 31 gennaio.

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Una Quaresima digitale

cellulareLa rete, che ci tiene sempre connessi e presenti gli uni agli altri, può favorire l'esperienza di deserto, di solitudine e di silenzio propri della Quaresima?
  

E' la domanda che si sono fatti in una parrocchia della Comunità pastorale di Desio, interrogandosi sull'enorme possibilità di raggiungere le persone attraverso una delle più note applicazioni di messaggistica per smartphones.

E' la sfida che uno dei parroci -don Adelio- e la nostra consorella Barbara hanno lanciato domenica scorsa alle Messe, dopo l'edizione della Novena 2013, in cui hanno spedito semplici messaggi quotidiani che aiutassero la riflessione e la preghiera e tenessero alta l'attenzione sul mistero che ci si apprestava a celebrare.

In una sola giornata hanno risposto 150 persone. Da quando sono state suddivise nei "gruppi", si sono mandate messaggi che dicevano curiosità e attesa ma anche desiderio di preparazione al tempo forte che inizia. 

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Cenere in testa e acqua sui piedi

Cenere in testa e acqua sui piedi. Tra questi due riti, si snoda la strada della quaresima. Una strada, apparentemente, poco meno di due metri. Ma, in verità, molto più lunga e faticosa.

Perché si tratta di partire dalla propria testa per arrivare ai piedi degli altri.
A percorrerla non bastano i quaranta giorni che vanno da mercoledì delle ceneri al giovedì santo. Occorre tutta una vita, di cui il tempo quaresimale vuole essere la riduzione in scala. Pentimento e servizio.
Sono le due grandi prediche che la Chiesa affida alla cenere e all'acqua, più che alle parole.
Non c'è credente che non venga sedotto dal fascino di queste due prediche. Le altre, quelle fatte dai pulpiti, forse si dimenticano subito. Queste, invece, no: perché espresse con i simboli, che parlano un "linguaggio a lunga conservazione".
È difficile, per esempio, sottrarsi all'urto di quella cenere. Benchè leggerissima, scende sul capo con la violenza della grandine. E trasforma in un'autentica martellata quel richiamo all'unica cosa che conta: "Convertiti e credi al Vangelo".
Così pure rimane indelebile per sempre quel tintinnare dell'acqua nel catino.
Una predica, quella del giovedì santo, costruita con dodici identiche frasi: ma senza monotonia. Ricca di tenerezze, benchè articolata su un prevedibile copione. Priva di retorica, pur nel ripetersi di passaggi scontati: l'offertorio di un piede, il lavarsi di una brocca, il frullare di un asciugatoio, il sigillo di un bacio.
Una predica strana. Perché a pronunciarla senza parole, genuflesso davanti a dodici simboli della povertà umana, è un uomo che la mente ricorda in ginocchio solo davanti alle ostie consacrate.
Miraggio o dissolvenza? Abbaglio provocato dal sonno, o simbolo per chi veglia nell'attesa di Cristo? "Una tantum" per la sera dei paradossi, o prontuario plastico per le nostre scelte quotidiane?
Potenza evocatrice dei segni!
Intraprendiamo, allora, il viaggio quaresimale, sospeso tra cenere e acqua.
Pentimento e servizio. Binari obbligati su cui deve scivolare il cammino del nostro ritorno a casa.
Cenere e acqua. Ingredienti primordiali del bucato di un tempo. Ma, soprattutto, simboli di una conversione completa, che vuole afferrarci finalmente dalla testa ai piedi.


Don Tonino Bello

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