SULL'ARPA A DIECI CORDE/6: Salmo 15
Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio. Sei tu il mio Signore, senza di te non ho alcun bene.
Ci sono momenti nella vita in cui tutto sembra chiudersi finire. Eppure, anche in queste situazioni, la vita non smette di palpitare in noi, ci spinge ad uscire da noi, trovando un punto a cui aggrapparsi, trovando qualcuno a cui affidarsi.
Il Salmo 15 ci racconta di un duplice movimento: il primo è un abbandonare le false certezze, gli idoli, alle quali ci si è fatti guidare, il secondo è un aggrapparsi, o meglio, un nascondersi, rifugiarsi in Dio affidando a Lui il passato, il presente e soprattutto il futuro. Il salmista, e noi con lui, ci sentiamo al sicuro, raccolti, educati da Dio.
Ho letto e pregato questo Salmo con una donna che si trova nel Casa Circondariale di S. Vittore. Davanti alle parole del salmista Sonia ha messo in gioco la sua storia, la sua stessa vita, ed è arrivata a comporre il suo Salmo. La vita, anche quella segnata dal reato, diviene dimora del Dio della vita. Ora lascio che sia il salmo di Sonia a farsi racconto di una vita che diviene preghiera, a svelare un Dio che si avvicina a ciascuna persona là dove si trova (anche in carcere!) e la raccoglie senza scartare nulla della sua storia.
Raccolta nel tuo calice sono al sicuro
Signore il mio futuro, la mia gioia,
la mia stessa vita l’affido a te.
Raccogli tutto di me nel tuo calice,
così mi sento sicura,
mi lascio andare a te,
mi abbandono al tuo amore.
Anche nei giorni più bui
senza luce,
tu non smetti di istruirmi, di indirizzarmi, di sostenermi.
Raccolta nel tuo calice non posso cadere né perdermi,
sento tanto la tua presenza
che mi sento al sicuro,
perché già ho sperimentato che la fine
in verità è un nuovo inizio
sempre nella gioia e dolcezza della tua presenza.
Prega con il Salmo 15
Il Salmo 15 ci racconta di un duplice movimento: il primo è un abbandonare le false certezze, gli idoli, alle quali ci si è fatti guidare, il secondo è un aggrapparsi, o meglio, un nascondersi, rifugiarsi in Dio affidando a Lui il passato, il presente e soprattutto il futuro. Il salmista, e noi con lui, ci sentiamo al sicuro, raccolti, educati da Dio.
Ho letto e pregato questo Salmo con una donna che si trova nel Casa Circondariale di S. Vittore. Davanti alle parole del salmista Sonia ha messo in gioco la sua storia, la sua stessa vita, ed è arrivata a comporre il suo Salmo. La vita, anche quella segnata dal reato, diviene dimora del Dio della vita. Ora lascio che sia il salmo di Sonia a farsi racconto di una vita che diviene preghiera, a svelare un Dio che si avvicina a ciascuna persona là dove si trova (anche in carcere!) e la raccoglie senza scartare nulla della sua storia.
Raccolta nel tuo calice sono al sicuro
Signore il mio futuro, la mia gioia,
la mia stessa vita l’affido a te.
Raccogli tutto di me nel tuo calice,
così mi sento sicura,
mi lascio andare a te,
mi abbandono al tuo amore.
Anche nei giorni più bui
senza luce,
tu non smetti di istruirmi, di indirizzarmi, di sostenermi.
Raccolta nel tuo calice non posso cadere né perdermi,
sento tanto la tua presenza
che mi sento al sicuro,
perché già ho sperimentato che la fine
in verità è un nuovo inizio
sempre nella gioia e dolcezza della tua presenza.
Prega con il Salmo 15
Chicca Sacchetti
San Donato Milanese
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