LA SITUAZIONE È OCCASIONE / 5: la fecondità della Vergine Maria
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Maria risponde al dono dell’incarnazione attraverso l’obbedienza della fede. Mediante la fede ella infatti si è abbandonata a Dio senza riserve con tutto il suo “io” umano, femminile ed ha iniziato il suo cammino di discepola. Anche noi siamo invitati a lasciarci condurre, dalla nostra fede, verso Colui che riconosciamo come il Risorto presente nella nostra esistenza quotidiana e ad accogliere la sua Parola e la sua Volontà.
Ogni donna, può essere feconda come Maria, non solo quando accoglie una nuova vita generata in lei, ma quando diventa grembo fecondo e ospitale per ogni persona che avvicina. Grembo che ge-nera e custodisce la Vita, che sa custodire nel cuore la confidenza di una persona, il volto di chi ha accanto, le fatiche e le gioie di chi incontra … Una fecondità però che nasce dall’affidamento alla Parola di Dio, dall’essere radicati in Cristo, dal sentire e vivere come Lui. Per me è la fecondità che nasce dall’incontro quotidiano e intimo con Lui nella preghiera del mattino presto quando, appena alzata, cerco di dimorare in Lui per lasciare che l’azione dello Spirito mi plasmi secondo la forma di Gesù, per saperlo poi donare nella giornata alle persone che incontro. Questo rapporto personale con Lui mi aiuta a vivere con amore e con gioia, mi rende capace di parole e gesti di te-nerezza e di affetto per le persone anziane che incontro nei pomeriggi insieme per le tombolate, per gli ammalati che vado a visitare nelle case portando il dono di Gesù Eucaristia, per i bambini e le mamme del gruppo di “mamme e nonne insieme”.
Come Maria, questa fecondità mi aiuta infine a vivere con fede e speranza l’ordinarietà della vita di ogni giorno, vivendo in modo straordinario le cose ordinarie della quotidianità, cercando di capire che cosa il Signore vuole da me e tessendo con i colori della creatività, dell’entusiasmo, della donazione inesauribile gli eventi della giornata e le relazioni con le persone incontrate.
Per alcuni, questa fecondità è una maternità fisica, per altri una maternità spirituale che fa però sussultare la vita che è in noi, quel “bambino” che donne e uomini portiamo dentro e che ci per-mette di vivere un’esistenza capace di dare speranza, amore e gioia a chi ci sta accanto, capace di generare la “Vita” vera in tutti.
Maria Luisa Galbiati
Ausiliaria Diocesana a Sesto S. Giovanni
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