SULL'ARPA A DIECI CORDE/4: Salmo 77
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La mia voce verso Dio: io grido aiuto! La mia voce verso Dio, perché mi ascolti.
Un grido va intenso e diretto verso Dio. Un inno va abbondante di ricordo grato verso Dio.
È una questione di memoria e la memoria fa vivere.
Il salmista condivide con noi le esperienze del suo rapporto con Dio, in un atteggiamento, ora, di angosciosa supplica che sembra non avere pace, ora, in un’inaspettata manifestazione di riconoscenza.
E, non è solo faccenda di “testa”. La preghiera biblica e poetica di Asaf, ci invita decisamente ad entrarci con il corpo.
Decido di entrare nella preghiera di questo salmo diventandone protagonista e non posso che esprimermi con tutto di me.
E come succede nella vita, quando le cose si complicano, quando dei drammi ci investono, quando ci si perde nelle preoccupazioni, quando si pensa di non valere, di non essere all’altezza, quando tutto ruota attorno a me e cerchiamo lì di districarci, quando…
Ecco, ci sentiamo come mancare, prevalgono i dubbi e l’agitazione non ci lascia parlare. I pensieri corrono ai ricordi e cerchiamo di riflettere, di farci delle domande importanti che scuotono le radici della nostra fede, del nostro credere. Che disperazione, che debolezza. Sembra non esserci via d’uscita.
Ecco, ricordiamo di Dio, in chi si è fatto a noi vicino, in chi ci ha visitato in un momento di difficoltà, in chi ci ha ascoltato, aiutato, confortato. Ricordiamo il cammino, la fatica feconda di stare nell’attesa, di vivere il nostro esodo. E, ancora, succede nella vita qualcosa.
Posture del corpo. Corpo che, dal grido, si ripiega senza accorgersene su sé stesso e come d’un tratto si apre srotolandosi sereno a ricordare le gesta d’amore sull’umanità. È la memoria che torna ad evocare qualcosa!
Aprire vie, questo è il modo di agire di Dio. Aprire strade proprio nel momento più intenso della disperazione, del vuoto. Lui apre, ancora. Il grido lo ha sentito e ascoltato. E poi come una narrazione, la memoria ci tocca con la sua misericordia. “E’ il tuo braccio che ha salvato il tuo popolo”.
Continuo a invocare la tua Presenza. Questa è la certezza che percorre i “Tuoi sentieri”, anche sulle grandi turbolenze che accadono nella vita. Continuo a cercarTi. Questa è la certezza che conosce le “Tue impronte”, anche se non ne resta traccia al “Tuo passaggio”.
E la memoria fa vivere, sempre e in modo nuovo e inaspettato.
Prega con il Salmo 77
Emaunuela Maistrello,
Milano S. Siro
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