LE AUSILIARIE A BARANZATE S.ARIALDO: il saluto e il grazie per i 41 anni di presenza
Domenica 2 ottobre, Baranzate-Sant’Arialdo, nel contesto della Festa dell’Oratorio, ha dedicato un saluto e un grazie al nostro Istituto che per 41 anni ha camminato con la comunità e con tutta la gente del posto.
Le sorelle che hanno potuto essere presenti, a nome di tutte quelle che si sono succedute nei tanti anni trascorsi, hanno ricevuto in dono l’icona dei discepoli di Emmaus, raffigurata nel tabernacolo della chiesa di Sant’Arialdo.
“Quei discepoli di Emmaus che oggi vi doniamo rappresentano il primissimo nucleo di una Chiesa che traendo forza dall’incontro con Gesù risorto va poi incontro a tutti…e vogliamo che rappresentino un legame simbolico e indissolubile tra il centro della nostra Parrocchia, il suo tabernacolo, e ognuna di voi e il vostro Istituto”
Così la gente si è rivolta a noi Ausiliarie, con parole a dir poco toccanti.
Il Vangelo di Luca racconta di questi stessi discepoli, dicendo che “…mentre discutevano insieme, Gesù si avvicinò e camminava con loro”.
Facendo risuonare questa Parola, alcune sorelle passate fra la gente di Sant’Arialdo, rispondono alla domanda: “Quando e come ho incontrato Gesù mentre camminavo con loro”.
Voci soliste, in mezzo a un grande coro di GRAZIE che continuerà ad essere espresso nell’unità della fede e della reciproca preghiera!
Cristina: Ho camminato con la comunità di Baranzate nei primi anni della mia consacrazione (1992-1996); sono arrivata giovane mettendomi accanto ai giovani in oratorio, centro della vita della Parrocchia e casa per tutti. Ho incontrato Gesù camminando con loro, condividendo gioie e dolori (tanti in quegli anni) della vita ordinaria, condividendo l'entusiasmo giovanile e la passione per la vita comunitaria, nella corresponsabilità e fiducia reciproca, per cui ciascuno poteva trovare il suo posto nel servizio e nelle relazioni fraterne. In quegli anni sono cresciuta come giovane donna consacrata anche grazie alla fede e alla dedicazione pastorale di chi ho incontrato a S. Arialdo e per quel tempo della mia vita porto nel cuore un GRAZIE sincero a tutti.
Anna: Ho incontrato Gesù in una coppia semplice e con occhi attenti a quello che succede intorno. Pronti a cercare Gesù (e io con loro) tra la gente e a camminare insieme…
Albina: In preparazione al Natale (era il mio primo anno) con i bambini della catechesi abbiamo messo in scena “Il Natale di Martin” tratto dal celebre racconto di Leon Tolstoj. Il ciabattino attende la visita del Signore Gesù che glielo ha promesso personalmente. Martin si sente onorato e pensa a come accoglierlo nel modo più degno; nel frattempo, a volte anche però in modo rude, si fa vicino al vecchio Stefanic, alla donna col bambino, al ragazzo che ruba una mela… E alla sera di quel giorno che sembra privo della presenza del Signore, ecco la sorpresa “Sono io …sono io” esclama Gesù! Era nel povero, nella donna, in tutti quelli a cui ha donato attenzione. Negli otto anni vissuti nella comunità di S. Arialdo, anche a me il Signore ha fatto visita e di questo lo ringrazio! Ha accompagnato la mia vita con la Sua presenza: di povero che cercava casa, di affamato che cercava cibo per la sua famiglia, di anziano solo, di fratello che proveniva da altri paesi, … Sono stati anni intensi, a volte faticosi, ma sicuramente ricchi di gioia e di pace.
Valeriana: Ci sono incontri che cambiano la vita, che ti colgono nell'illusione e ti portano alla speranza. Mi è capitato di essere arrabbiata, e poi di sentire qualcosa o semplicemente vedere qualcuno perché cambiasse la mia giornata. In momenti difficili o dolorosi mi sono messa davanti a Gesù per farmi scaldare il cuore, per ascoltare la sua Parola, per condividerla. Insieme ai giovani di Baranzate, ora adulti con famiglia mi è successo tutto questo! A loro dico grazie per tutti i momenti di vita trascorsi insieme. A ciascuna delle persone incrociate nel cammino dico grazie per quel poco o tanto di sé che mi ha lasciato e per quello che di me hanno preso...
Claudia: Mi ha fatto molto, molto piacere l'icona che ci hanno regalato perché quell’ immagine dei Discepoli di Emmaus sul Tabernacolo della chiesa di S. Arialdo mi ha colpita subito appena arrivata a Baranzate. Mi faceva sentire accompagnata, istruita e sorretta da Gesù in quella nuova realtà, mi dava serenità. Gesù è risorto e vive accanto a noi! Questo è l’annuncio che ci salva: vivere la certezza che il Signore anche in questo tempo così particolare è accanto a noi, ci prende per mano e ci accompagna. Lasciamo che sia Lui a scaldare i nostri cuori e ci aiuti a risorgere come uomini e donne migliori!
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