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ANNIVERSARI: Al pozzo di Sicar

acqua1Testimonianza di Daniela Mapelli, nel 25' anniversario di consacrazione

Abito in Samaria, la regione di mezzo tra la Galilea degli inizi e la Giudea del compimento di ogni vocazione ed è proprio il mezzogiorno l’ora della vita che sto attraversando.Dopo venticinque anni di consacrazione, mi ritrovo nello spazio e nel tempo della pagina del quarto capitolo di Giovanni (Gv 4, 5-6) e, presa dentro la narrazione, lascio che sia Gesù affaticato dal viaggio a rispondere alla sete di vita dei miei giorni. Anch’io sono affaticata da un ridondante senso di vuoto e di inutilità, dalle delusioni che io porto a me stessa, dalle attese di buoni risultati pastorali che arrivano sempre meno e, forse per questo, non mi è difficile entrare in confidenza con Gesù affaticato dal viaggio. Mentre a Lui racconto di me, in modo del tutto inaspettato, nel suo e nel mio affaticamento intravvedo l’inizio di una vitalità nuova: i sogni prendono forma concreta, l’ideale diventa realtà, il momentaneo grido di entusiasmo diventa un sussurro di gioia duratura e un senso profondo di gratitudine si impone sull’insoddisfazione.

Grazie, Signore,
perché a mezzogiorno sei passato da Sicar
e hai voluto incontrarmi.
Grazie per il tempo dell’aridità
che mi permette di riconoscere in Te
l’acqua viva che zampilla per la vita eterna.
Grazie, Signore, per le persone
che sono state per me gocce della tua gioia.
Grazie, Signore: a Te riconsegno la mia vita!

Daniela Mapelli

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