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La vita consacrata in un tempo di riforma

facoltàCome si colloca oggi la vita conscrata in una Diocesi grande come quella di Milano? Come interagisce con la società plurale? Quali fattori possono aiutarne la crescita? Quali processi sono necessari affinché un carisma sia partecipato più ampiamente nella Chiesa locale? Come valorizzare maggiormente la presenza dei consacrati nella pastorale diocesana?

Sono queste le interessanti domande che aprono una serie di incontri promossi dalla Diocesi, dalla Facoltà Teologica di Milano, dal Centro Studi di Spiritualità in collaborazione con i rappresentanti della vita consacrata: CISM, USMI, CIIS.

Questa mattina anche noi, insieme a tanti altri consacrati, abbiamo riempito l'aula magna della Facoltà per approfondire i contesti sociali e le condizioni ecclesiali per il sorgere e lo sviluppo della vita consacrata.

Con il sociologo Salvatore Abbruzzese, abbiamo delineato i tratti della nostra società, talvolta contrastanti: se da un lato essa spinge per lo svincolarsi dell'individuo da tutto ciò che lo "lega", cioè da tutto ciò che limita l'ampiezza delle sue possibilità di scelta e di libertà, compresi gli affetti e ciò che dà senso alla vita, dall'altro viene scossa dal crollo delle chiese a Norcia e nei paesi del terremoto, cioè dei luoghi della memoria, del legame. 

In una cultura in cui le relazioni sembrano essere di ostacolo alla libertà del soggetto, ci ritroviamo a riscoprirne l'importanza. Esaltiamo la realizzazione del singolo -basti pensare alle Olimpiadi- ma scopriamo che per arrivare fino a lì occorre "legarsi", cioè privarsi della libertà per potersi allenare. 
In questo orizzonte, si riscopre anche il legame della vita consacrata. E' diritto del singolo discegliere il senso e la direzione della propria biografia. 
Con la teologa Michelina Tenace abbiamo ripercorso le tappe della storia della Chiesa e le forme della testimionianza della Trinità. Sono tre le parole che descrivono la Chiesa fino al Vaticano II: la Chiesa ha iniziato come mistero, capace di stupire i pagani per lo stile di vita, con la testimonianza dei martiri; la Chiesa come impero, secondo la logica della salvezza universle e la testimonianza di re e monaci; la Chiesa come istituzione, secondo la logica dell'incarnazione, con la testimonianza dei riformatori e dei fondatori degli istituti di vita consacrata.
La Chiesa comunione è l'immagine che anima l'attuale riforma: forse non serve fondare nuovi istituti ma far nascere nuove forme di testimonianza di comunione. Il Concilio usa parole nuove: intende la riforma come ritorno alle fonti e come aggiornamento; papa Francesco parla di "rivoluzione".
Non si mette in discussione l'essenza del seme, ma ciò che ne ostacola la crescita. Così per la Chiesa intera, così per la vita consacrata. 
I prossimi appuntamenti il 18 marzo e il 20 maggio, sulla condivisione dei carismi con la realtà diocesana e la presenza della vita consacrata nella pastorale.

Barbara, Valeriana, Laura, Lucia, Cristina

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