R-estate GIOVANI!- 5. Elogio dei giovani sprovveduti
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L’evangelista Marco descrive il personaggio con pochi dettagli e ci provoca, in modo del tutto singolare, a scommettere ancora oggi sul bello e sul buono di quegli sprovveduti per definizione che sono i giovani!
Dal Vangelo di Marco (14, 31-52)
32Giunsero a un podere chiamato Getsèmani ed egli disse ai suoi discepoli: "Sedetevi qui, mentre io prego". 33Prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e cominciò a sentire paura e angoscia. 34Disse loro: " La mia anima è triste fino alla morte. Restate qui e vegliate". 35Poi, andato un po' innanzi, cadde a terra e pregava che, se fosse possibile, passasse via da lui quell'ora. 36E diceva: "Abbà! Padre! Tutto è possibile a te: allontana da me questo calice! Però non ciò che voglio io, ma ciò che vuoi tu". 37Poi venne, li trovò addormentati e disse a Pietro: "Simone, dormi? Non sei riuscito a vegliare una sola ora? 38Vegliate e pregate per non entrare in tentazione. Lo spirito è pronto, ma la carne è debole". 39Si allontanò di nuovo e pregò dicendo le stesse parole. 40Poi venne di nuovo e li trovò addormentati, perché i loro occhi si erano fatti pesanti, e non sapevano che cosa rispondergli. 41Venne per la terza volta e disse loro: "Dormite pure e riposatevi! Basta! È venuta l'ora: ecco, il Figlio dell'uomo viene consegnato nelle mani dei peccatori. 42 Alzatevi, andiamo! Ecco, colui che mi tradisce è vicino".
43E subito, mentre ancora egli parlava, arrivò Giuda, uno dei Dodici, e con lui una folla con spade e bastoni, mandata dai capi dei sacerdoti, dagli scribi e dagli anziani.44Il traditore aveva dato loro un segno convenuto, dicendo: "Quello che bacerò, è lui; arrestatelo e conducetelo via sotto buona scorta". 45Appena giunto, gli si avvicinò e disse: "Rabbì" e lo baciò. 46Quelli gli misero le mani addosso e lo arrestarono. 47Uno dei presenti estrasse la spada, percosse il servo del sommo sacerdote e gli staccò l'orecchio. 48Allora Gesù disse loro: "Come se fossi un ladro siete venuti a prendermi con spade e bastoni. 49Ogni giorno ero in mezzo a voi nel tempio a insegnare, e non mi avete arrestato. Si compiano dunque le Scritture!".
50Allora tutti lo abbandonarono e fuggirono. 51Lo seguiva però un ragazzo, che aveva addosso soltanto un lenzuolo, e lo afferrarono. 52Ma egli, lasciato cadere il lenzuolo, fuggì via nudo.
Siamo davanti ad una delle pagine più scure dei Vangeli, che si chiude però con un barlume di speranza, sulla comparsa a sorpresa di un giovane che continua a seguire Gesù, nonostante la paura,l’angoscia, l’incomprensione e il tradimento in atto.
Di lui non sappiamo nulla se non il particolare curioso di quel solo lenzuolo addosso, che ce lo fa immaginare come uscito di casa in fretta, forse avvertito da qualcuno di quanto stava accadendo a Gesù, o forse semplicemente perché allarmato dalla confusione per l’arrivo dei soldati.
Si tratta, comunque, di un giovane che, senza pensarci troppo, si lascia prendere e coinvolgere da quello che sta succedendo sul palcoscenico della storia, tanto da uscire di casa senza concedersi nemmeno il tempo di indossare una tunica.
Chi si appella ai luoghi comuni sulla gioventù, lo vede come un giovane sbadato, sprovveduto, impulsivo,…ma chi ha conservato uno sguardo libero sulla realtà riesce a cogliere nel suo gesto il tratto genuino della prontezza nel dono di sé, senza calcolo alcuno di tornaconto personale.
Anche a noi piace vedere innanzi tutto questo slancio positivo nel giovane del Vangelo di Marco e,a partire da lui, tessere l’elogio dei giovani di tutti i tempi,inquieti, senza schemi e strutture, sprovveduti e generosi, fragili e temerari cercatori di verità.
Anche i giovani d’oggi vogliamo elogiare per tutte le volte che,nonostante le loro inadempienze, si lanciano nel servizio gratuito e scrivono, senza saperlo, nuove pagine di Vangelo.
Secondo molti studiosi, l’evangelista Marco ritrae se stesso nel personaggio in questione:non è difficile, infatti, vedere nel ragazzo che fugge via nudo -lasciando cadere il lenzuolo e sviando la presa dei soldati-la corsa libera di chi annuncia il Vangelo e crede, al di là dell’umano buon senso, che il Signore sarà per lui tunica e mantello, protezione sicura e certezza di vita piena!
Ad ogni evangelizzatore, più o meno giovane, dedichiamo le parole dell’esortazione apostolica Evangelii Gaudium, che Papa Francesco scrive alla Chiesa: “…preferisco una Chiesa accidentata, ferita e sporca per essere uscita per le strade, piuttosto che una Chiesa malata per la chiusura e la comodità di aggrapparsi alle proprie sicurezze…Più della paura di sbagliare spero che ci muova la paura di rinchiuderci nelle strutture che ci danno una falsa protezione, nelle norme che ci trasformano in giudici implacabili, nelle abitudini in cui ci sentiamo tranquilli, mentre fuori c’è una moltitudine affamata e Gesù ci ripete senza sosta: «Voi stessi date loro da mangiare» (Mc 6,37).” (EG, 49).
Che questo desiderio del Papa possa diventare anche il desiderio e la forza di ogni cristiano e in particolare di ogni giovane non solo per uscire dal proprio egoismo, ma anche per sgusciare via da chiunque voglia catturare la sua libertà ed impedirgli così di seguire il Signore e di vivere davvero!
PER LA RIFLESSIONE
1- Quando la paura di non essere pronto e all’altezza ti ha ingiustamente bloccato nell’andare verso gli altri, nel prendere una decisione, nell’assumere un impegno?
2- Per te che stai vivendo la tua giovinezza: quali sono le cose e le esperienze che ti chiudono in casa e non ti permettono di rispondere libero e coraggioso alla tua vocazione alla vita?
PREGHIERA FINALE
Signore,
aiutami ad uscire allo scoperto
e a non rimanere indifferente
quando la tua voce
parla la lingua degli uomini del mio tempo.
Donami la forza e la libertà
di fuggire via
da tutto ciò che mi vuole rubare
la speranza della Vita.
Amen
Daniela Mapelli, Ausiliaria diocesana
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