R-estate GIOVANI! - 7. INSEGNAMENTI
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"L'ascolto è di gran lunga il dono più grande che devi chiedere a Dio. Dovrebbe abitare il credente fin dall'origine: prima di essere definito dalla fede, dalla preghiera o dalle opere, il credente è uno che si esercita nell'arte dell'ascolto. É il primo rapporto che lo lega a Dio. (...) E dinanzi al Dio che parla, la creatura umana è chiamata ad essere ascolto."(E.Bianchi, Lettera a un amico sulla vita spirituale)
La Parola di Dio richiede un esercizio di ascolto umile, aiuta a confrontarsi coi pensieri di Dio.
Colui che è capace di ascolto diventa grande!
Dalla Prima lettera di San Paolo a Timoteo (1Tm 4, 11-16)
11E tu prescrivi queste cose e insegnale. 12Nessuno disprezzi la tua giovane età, ma sii di esempio ai fedeli nel parlare, nel comportamento, nella carità, nella fede, nella purezza. 13In attesa del mio arrivo, dedicati alla lettura, all’esortazione e all’insegnamento. 14Non trascurare il dono che è in te e che ti è stato conferito, mediante una parola profetica, con l’imposizione delle mani da parte dei presbiteri. 15Abbi cura di queste cose, dedicati ad esse interamente, perché tutti vedano il tuo progresso. 16Vigila su te stesso e sul tuo insegnamento e sii perseverante: così facendo, salverai te stesso e quelli che ti ascoltano.
San Paolo sta scrivendo a Timoteo, a cui ha affidato la responsabilità della comunità di Efeso. A lui pare dire: agisci con coraggio, sii chiaro, deciso! Scrollati di dosso timidezza e giovane età!
A quell'epoca Timoteo ha circa 35 anni (dunque, non propriamente un giovane come lo intendiamo oggi) ed è chiamato ad essere guida – cioè vescovo – di una Chiesa molto amata da Paolo.
Ciò che comunque manca a Timoteo in età nei confronti di un anziano (presbitero), è sostituito da una condotta di vita esemplare "nel parlare, nel comportamento, nella carità, nella fede, nella purezza".
Il consiglio di Paolo è di prepararsi e formarsi a questo compito. Come? Leggendo, esortando ed insegnando. Una buona regola di vita che permette di progredire nel cammino e vigilare su di sé e sugli altri.
Il dono gratuito del charisma rende possibile, anche sulla lunga distanza, che una comunità abbia capi e maestri, cioè quelli che ascoltano, pare suggerire Paolo nelle sue conclusioni!
L’autorevolezza non dipende dall’età, ma dallo stile di vita: Timoteo dovrà allenare se stesso per poi allenare i suoi fedeli. La vera maturità non è data dall'età, ma dalla virtù esercitata. Il progresso personale di Timoteo è in relazione con quello della comunità da lui governata!
Papa Francesco ha preso spunto proprio da questo testo per parlare ai giovani italiani, a conclusione del Convegno di Firenze del novembre 2015. "Faccio appello soprattutto a voi, giovani: che nessuno disprezzi la vostra giovinezza, ma imparate ad essere modelli nel parlare e nell’agire. Vi chiedo di essere costruttori dell’Italia, di mettervi al lavoro per una Italia migliore. Non guardate dal balcone la vita, ma impegnatevi, immergetevi nell’ampio dialogo sociale e politico. Le mani della vostra fede si alzino verso il cielo, ma lo facciano mentre edificano una città costruita su rapporti in cui l’amore di Dio è il fondamento. E così sarete liberi di accettare le sfide dell’oggi, di vivere i cambiamenti e le trasformazioni."
Per la riflessione
1 - Noi grandi permettiamo ai giovani di crescere? Riusciamo ad affidare loro oggi piccoli compiti e responsabilità che allenano a maturare? Lasciamo spazio a quelli di giovane età?
2 - E tu, giovane d'oggi, sei consapevole che domani toccherà a te guidare la comunità ?
Preghiera finale
Signore, mantienici sempre al Tuo servizio.
La nostra vita sia solo ad esempio Tuo:
il parlare sia schietto e il comportamento corretto,
per credere ed amare la Chiesa in cui ci hai posto.
Rendi forti i giovani e umili gli anziani.
In tutti ravviva il dono dello Spirito
per poter ascoltare ed accogliere Parole sapienti.
Maria Teresa Villa, Ausiliaria diocesana
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