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I luoghi dell’incontro 2: La montagna

2.MontagnaNell’esperienza di Israele il monte è luogo privilegiato per un’esperienza a tu per tu con Dio.
In cima si arriva con fatica, spesso dopo giorni di cammino anche attraverso il deserto; a questa situazione esteriore ne corrisponde una interiore segnata da dubbi, domande, smarrimenti, insieme a un desiderio di capire finalmente e vedere la propria vita da un’altra prospettiva, interrogando nientemeno che Dio in persona.
Dio non si sottrae dall’essere chiamato in causa ma l’incontro con Lui è dialettico. Infatti, Egli risponde ai nostri interrogativi ponendoci a sua volta delle domande: che cosa vuoi da me? A che punto sei della tua vita? Che cosa hai nel cuore? Dove sei diretto?
Insieme, Egli rinnova la sua alleanza incondizionata con noi, ci fa gustare nuovamente il suo amore gratuito, la sua pazienza. L’incontro mistico, cioè personale, con Dio è dunque un momento di verità che permette di riaprire il cammino.

Da 1 Re 19, 8-13
(Elia) si alzò, mangiò e bevve. Con la forza di quel cibo camminò per quaranta giorni e quaranta notti fino al monte di Dio, l’Oreb.
Là entrò in una caverna per passarvi la notte, quand’ecco gli fu rivolta la parola del Signore in questi termini: «Che cosa fai qui, Elia?». Egli rispose: «Sono pieno di zelo per il Signore, Dio degli eserciti, poiché gli Israeliti hanno abbandonato la tua alleanza, hanno demolito i tuoi altari, hanno ucciso di spada i tuoi profeti. Sono rimasto solo ed essi cercano di togliermi la vita». Gli disse: «Esci e férmati sul monte alla presenza del Signore». Ed ecco che il Signore passò. Ci fu un vento impetuoso e gagliardo da spaccare i monti e spezzare le rocce davanti al Signore, ma il Signore non era nel vento. Dopo il vento, un terremoto, ma il Signore non era nel terremoto. Dopo il terremoto, un fuoco, ma il Signore non era nel fuoco. Dopo il fuoco, il sussurro di una brezza leggera. Come l’udì, Elia si coprì il volto con il mantello, uscì e si fermò all’ingresso della caverna. Ed ecco, venne a lui una voce che gli diceva: «Che cosa fai qui, Elia?».

PER ANDARE IN PROFONDITÀ
Quali montagne mi trovo a dover scalare oggi?
Quale desiderio mi guida?
Ricordo momenti significativi di incontro personale con il Signore

PER ALZARE LO SGUARDO
Salmo 121
Canto delle salite.
Alzo gli occhi verso i monti:
da dove mi verrà l’aiuto?
Il mio aiuto viene dal Signore:
egli ha fatto cielo e terra.
Non lascerà vacillare il tuo piede,
non si addormenterà il tuo custode.
Non si addormenterà, non prenderà sonno
il custode d’Israele.
Il Signore è il tuo custode,
il Signore è la tua ombra
e sta alla tua destra.
Di giorno non ti colpirà il sole,
né la luna di notte.
Il Signore ti custodirà da ogni male:
egli custodirà la tua vita.
Il Signore ti custodirà quando esci e quando entri,
da ora e per sempre.

Cristina Viganò ausiliaria diocesana

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