I luoghi dell’incontro 3: la pianura
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La pianura è quel luogo abituato all'orizzonte stabile, dove tutto ha un sapore di routine e di ordinarietà; senza salite e discese rende il cammino semplice e regolare, alla portata di tutti. È spazio accogliente e aperto, apparentemente superficiale: l’hanno attraversato anni di erosioni, depositi e sedimentazioni o ne hanno segnato la nascita movimenti, profondamente dirompenti. La pianura è un luogo conquistato, talvolta, letteralmente strappato alle acque paludose e stagnanti; è terra di mezzo tra i rilievi e il mare, è quello spazio che si è lasciato scavare e lavorare. È in un luogo così che Gesù annuncia ai suoi discepoli i sentieri della felicità e, proprio qui, la sete di vita conduce una moltitudine, senza confine.
La distesa pianeggiante è lo spazio in cui trova eco la beatitudine: orizzonte che promette germi di felicità a chiunque abbia fame o sete, pianga o sia misconosciuto nella sua dignità di figlio di Dio.Dinamica della Pasqua di Gesù che trasforma l’oggi di ogni tempo.
Da Vangelo di Lc, 6, 20-23.
In quel tempo, alzati gli occhi verso i suoi discepoli, Gesù diceva: “Beati voi poveri, perché vostro è il regno di Dio. Beati voi che ora avete fame, perché sarete saziati. Beati voi che ora piangete, perché riderete. Beati voi quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e v’insulteranno e respingeranno il vostro nome come scellerato, a causa del Figlio dell’uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate, perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nei cieli. Allo stesso modo infatti facevano i loro padri con i profeti.
PER ANDARE IN PROFONDITÀ
• La mia vita è “in piedi”,“beata”, trasformata?
• Che posto ha la sete di felicità nelle mie scelte?
• Le beatitudini evangelichequali reazioni provocano in me? Le desidero o le allontano?
PER ALZARE LO SGUARDO
Guardo il giorno di oggi,
piano e profondo al tempo stesso.
Ti ringrazio di avermelo donato.
Eco di voce,
tenacemente
sussurra
richiami
al cuore:
“Povertà alzati,
fame e lacrime alzatevi,
non restate ai confini,
venite alla luce,
fatevi guardare,
e lasciatevitoccare”.
Latua parola
osal’annuncio di felicità
e mi avvicina alla Pasqua.
Fa’ che io non tema
ma viva la beatitudine
che mi attendeoggi.
Amen.
A cura di Paola Vitali
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