Rinnoviamo tutto il nostro desiderio
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Alla Pasqua sono legate tutte le tappe importanti della nostra storia: la prima intuizione e l’approvazione degli statuti. Così nel vespro del giorno di Pasqua, nella memoria grata della vocazione ricevuta, le Ausiliarie consacrate per sempre, davanti a tutta la comunità radunata in preghiera, hanno rinnovato il proprio desiderio e la propria volontà di amare e seguire il Signore, casto, povero e obbediente, e l’offerta della propria vita a servizio della Chiesa ambrosiana.
I quattro vangeli sono concordi nel raccontare che il primo giorno dopo il sabato delle donne si sono recate al sepolcro di Gesù, per «vedere il sepolcro» (Mt 28,1), «per ungere Gesù» (Mc 16,1), portando «gli aromi che avevano preparato» (Lc 24,1), o per motivi non espressi (Gv 20,1). Quello che è certo è che donne sole, senza compagnia maschile, ricevettero quel mattino il compito di annunciare la buona notizia della risurrezione, che – per le Ausiliarie – è grazia, vocazione e identità profonda.
La risurrezione, che fa di Gesù il primogenito di coloro che risuscitano dai morti (Col 1,18), rilancia quindi anche il nostro cammino su nuove strade, aperte quanto il mondo, affidandoci il compito di annunciare la vita che viene dalla morte definitivamente (Mt 28,10; Gv 20,17) e indirizzando i nostri passi verso una quotidianità (Mt 28,10) in cui il Signore Risorto «precede» i suoi (Mc 16,7).
Laura Invernizzi - Ausiliaria diocesana
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