Perle di Zambia
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Il 29 aprile 2016 si è concluso il progetto “Perle di Zambia” che, come Ausiliarie Diocesane, in collaborazione con l’Ufficio Missionario della Diocesi di Milano, abbiamo promosso in memoria della nostra sorella Silvana Robecchi.
Silvana aveva una particolare sensibilità verso le donne e nel suo testamento ha chiesto che si pensasse a qualcosa che andasse a beneficio delle donne della diocesi di Monze in Zambia. Paola Corti missionaria “ fidei donum “ e Suor Maria Teresa Pagani delle suore di Maria Bambina che operano in quella diocesi ci hanno aiutato a pensare e come sapete si è arrivati a proporre di dare a un gruppo di donne la possibilità di avviare un’attività in proprio per la produzione di collane, di bracciali, di borse realizzate all’uncinetto e ricamate con perline.
Con questo progetto si sono raccolti molti più soldi di quelli che ci si aspettava, siamo arrivati a quasi 24.000 euro e quindi abbiamo chiesto come utilizzarli al meglio.
Ci hanno proposto un progetto un po’ più impegnativo, data la somma che siamo riuscite a raccogliere: fare qualcosa che rimanga alla comunità, alle donne in particolare, visto il desiderio di Silvana.
Resta sempre il progetto iniziale “Perle d’Africa” ma, grazie ai fondi disponibili lo stesso progetto e altri legati sempre alle donne, potrebbero essere svolti in spazi molto più consoni e comodi.
Per ora il locale che viene usato e’ piccolo e bisogna turnarsi per le varie attività.
Si pensa dunque di ampliarlo per usufruirne in diversi modi: produzione di collane, produzione di ostie e incontri dei vari gruppi di donne (Legio of Mary, Nazareth e Women League) a livello sia parrocchiale che decanale e/o diocesano. Se si costruisse una grande sala adiacente il locale già presente le donne la utilizzerebbero per i meeting e anche per dormirci, visto che a volte gli incontri durano 2/3 giorni.
In questo modo non dovrebbero occupare la notte le aule della scuola materna, pulirle e liberarle velocemente la mattina prima dell’arrivo dei bambini o stare all’aperto sotto tetti di paglia nonostante il vento e/o la pioggia in certi periodi dell’anno. In questo caso si potrebbero anche comprare delle sedie, qualche tavolo e dei materassini. Il piccolo locale diverrebbe una sorta di magazzino e nella grande sala svolgerebbero le varie attività e gli incontri. Una volta terminata la sala, ci hanno proposto di mettere una targa e/o una foto in memoria di Silvana. Abbiamo accettato volentieri.
Anche la famiglia di Silvana si unisce al nostro grazie per il contributo che rende possibile questo segno in terra zambiana per la crescita della donna.
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