(COME) MI VEDI? Indagine sociologica sulla percezione della vita consacrata femminile
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La Diocesi di Milano, attraverso il Centro Diocesano Vocazioni in collaborazione con C. Pasqualini e F. Introini - docenti e ricercatori del Dipartimento di Sociologia dell’Università Cattolica - presenta i dati di una indagine sociologica sulla percezione della vita consacrata femminile condotta due anni fa nella Chiesa ambrosiana.
L’esigenza di ascolto della realtà è nata da un percorso formativo che il CDV ha proposto alle consacrate appartenenti all’USMI, alla CIIS e ai monasteri presenti in Diocesi, all’Ordo Virginum e alle Ausiliarie Diocesane. L’intento dell’indagine è quello di sondare la visibilità della vita consacrata femminile e la percezione che ne hanno le giovani donne tra i 15 e i 40 anni, i seminaristi, i sacerdoti e i religiosi.
Il titolo è evocativo: (COME) MI VEDI?
Esso fa emergere la scarsa visibilità culturale ed ecclesiale della vita consacrata femminile, come si legge nella postfazione di don N. Dal Molin.
La ricerca infatti evidenzia una certa fatica ad intendere la vita consacrata femminile nel suo proprium, troppo spesso legato alle sole funzioni che essa svolge: di cura, di assistenza, di insegnamento… Questo è dovuto alla scarsa conoscenza che risulta esserci.
Dalla ricerca emergono le rappresentazioni degli uomini rispetto alla donna consacrata: dalla maternità allo spirito di servizio. I sociologi si chiedono se vi siano altre specifiche qualità che gli stereotipi faticano a mettere in luce.
Quali modelli di donne consacrate hanno le giovani, a cui lo Spirito Santo rivolge ancora il suo appello? Madre Teresa, S. Chiara, e S. Teresa di Lisieux, descritte nella loro umiltà, carità, povertà, determinazione e coraggio.
Gli stessi giovani, ragazze e seminaristi, rivelano di collaborare con le consacrate che incontrano negli ambiti pastorali o nelle loro istituzioni ma in pochi le percepiscono come figure di rifermento per la propria vita.
Rispetto ad una scelta vocazionale, la ricerca mette in luce l’importanza che la pastorale giovanile e la testimonianza delle consacrate possono avere: coloro che guidano ordinariamente i cammini dei giovani, sacerdoti e religiosi, riconoscono che la preghiera, le esperienze forti, l’accompagnamento spirituale e l’appello dei bisogni dell’umanità siano di grande efficacia per la maturazione della scelta della vita consacrata per le giovani.
Questi e altri dati vengono analizzati dai sociologi, mentre il Centro Diocesano Vocazioni, a partire dai dati, offre degli approfondimenti sulle tematiche della fede, dei modelli di vita consacrata, delle relazioni personali, della motivazione delle scelte personali e delle esperienze formative.
Lo scopo della ricerca è quella di offrire uno strumento di riflessione a tutti gli educatori e gli accompagnatori che nelle diverse realtà ecclesiali si occupano della ricerca vocazionale dei giovani.
Il testo è acquistabile on line: http://www.itl-libri.com/prodotto/come-mi-vedi/ o nelle librerie.
Esso fa emergere la scarsa visibilità culturale ed ecclesiale della vita consacrata femminile, come si legge nella postfazione di don N. Dal Molin.
La ricerca infatti evidenzia una certa fatica ad intendere la vita consacrata femminile nel suo proprium, troppo spesso legato alle sole funzioni che essa svolge: di cura, di assistenza, di insegnamento… Questo è dovuto alla scarsa conoscenza che risulta esserci.
Dalla ricerca emergono le rappresentazioni degli uomini rispetto alla donna consacrata: dalla maternità allo spirito di servizio. I sociologi si chiedono se vi siano altre specifiche qualità che gli stereotipi faticano a mettere in luce.
Quali modelli di donne consacrate hanno le giovani, a cui lo Spirito Santo rivolge ancora il suo appello? Madre Teresa, S. Chiara, e S. Teresa di Lisieux, descritte nella loro umiltà, carità, povertà, determinazione e coraggio.
Gli stessi giovani, ragazze e seminaristi, rivelano di collaborare con le consacrate che incontrano negli ambiti pastorali o nelle loro istituzioni ma in pochi le percepiscono come figure di rifermento per la propria vita.
Rispetto ad una scelta vocazionale, la ricerca mette in luce l’importanza che la pastorale giovanile e la testimonianza delle consacrate possono avere: coloro che guidano ordinariamente i cammini dei giovani, sacerdoti e religiosi, riconoscono che la preghiera, le esperienze forti, l’accompagnamento spirituale e l’appello dei bisogni dell’umanità siano di grande efficacia per la maturazione della scelta della vita consacrata per le giovani.
Questi e altri dati vengono analizzati dai sociologi, mentre il Centro Diocesano Vocazioni, a partire dai dati, offre degli approfondimenti sulle tematiche della fede, dei modelli di vita consacrata, delle relazioni personali, della motivazione delle scelte personali e delle esperienze formative.
Lo scopo della ricerca è quella di offrire uno strumento di riflessione a tutti gli educatori e gli accompagnatori che nelle diverse realtà ecclesiali si occupano della ricerca vocazionale dei giovani.
Il testo è acquistabile on line: http://www.itl-libri.com/prodotto/come-mi-vedi/ o nelle librerie.
Barbara Olivato
Centro Diocesano Vocazioni – Milano
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