Verso la desiderata definitività dell'appartenenza

3.“Venite a me!”.

Noi celebriamo come una festa la decisione di queste nostre sorelle di rinnovare i voti di consacrazione ed esprimiamo la nostra gratitudine perché queste nostre sorelle attestano con la loro gioia e il loro desiderio di continuare il cammino verso la consacrazione definitiva che c’è una sola direzione promettente per trovare ristoro. Esse professano la loro fede rispondendo al Signore che le chiama: Venite a me, io vi darò ristoro. Andate al Signore, perché Il Signore si è legato a voi e vi ha scelti, perché vi ama.

Possiamo domandarci in che modo si sperimenta il ristoro offerto da Gesù, in che modo di manifesta l’amore di predilezione del Signore.

La Parola di Dio ci aiuta a intuire la ragione della loro gioia, che forse tutta si riassume nell’invito di Paolo: Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù!

Questa espressione dice: andate fino al cuore! Non fermatevi prima di essere così totalmente unite a Gesù da avere in voi i suoi stessi sentimenti.

La consacrazione nell’Istituto delle Ausiliarie Diocesane non è solo l’appartenenza a un istituto, l’inserimento in un gruppo, in una trama di relazioni che incoraggiano, danno sicurezza, offrono amicizia ed esempi edificanti: andate al cuore! Ospitate i sentimenti di Gesù che rendono possibile vivere la vita comune come una dedizione, non come una pretesa, che rendono possibile guardare ogni sorella con lo sguardo benevolo, la tenerezza premuroso, la stima profonda con cui le guarda Gesù

La consacrazione non si riduce all’assunzione di un ruolo, sia pure del nobilissimo servizio alla Chiesa diocesana nelle sue imprese di frontiera, nelle sue responsabilità per il Vangelo di fronte a questa generazione: andate al cuore! Ospitate i sentimenti di Gesù che insegnano un amore alla Chiesa disposto al sacrificio per renderla santa e immacolata, una disponibilità  a essere come colui che serve, senza rivendicazioni di potere, lieto solo di far crescere gli altri, una fiducia incrollabile nell’opera che il Padre compie così da non lasciarsi troppo ferire dal rifiuto o troppo affliggere da un fallimento.

La consacrazione non si riduce a trovare una sistemazione per la propria vita: andate al cuore. Ospitate i sentimenti di Gesù per giungere alla piena maturità di Cristo, per vivere una libertà matura, lieta, povera, per imparare a praticare un amore adulto che sia fedele, casto, libero, per farsi carico di responsabilità come persone che siano affidabili, umili e serene, fiere di poter dire agli altri: “potete contare su di me, perché io mi affido totalmente a Dio e mi lascio ispirare dalla sapienza che viene dall’alto.

Gli stessi sentimenti di Gesù, quell’appartenenza che configura l’interiorità profonda, il sentire intimo, là dove ciascuno è solo di fronte a Dio, questo sia il consacrarsi per cui oggi facciamo festa e ringraziamo queste nostre sorelle Giovanna, Maria, Giusy, Paola.

mons. Mario Delpini
Vicario Generale
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