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Speciale Avvento: È tutta una questione di campo visivo

CampoVisivo1Se lo sguardo è stretto, il mondo appare angusto, gli orizzonti limitati e le possibilità ridotte. La prima cosa che sparisce è la speranza. Se lo sguardo è ampio, tutto acquista un senso ed una profondità nuova e anche esperienze piccole e apparentemente insignificanti, o addirittura negative, aprono alla percezione di grandi possibilità.
Quest’ultimo è lo sguardo che i servizi che mi sono chiesti attualmente nella pastorale parrocchiale e all’interno dell’Istituto richiedono ed educano nello stesso tempo.
In parrocchia mi occupo soprattutto di pastorale giovanile.
Uno sguardo ampio mi permette di andare oltre i semplici dati numerici – scarsi e che spingerebbero a lasciar perdere– per cogliere le attese e i desideri di chi ci sta, di chi accoglie le proposte e inizia ad aprirsi al Vangelo.

Ci sono giovani che desiderano “in grande” anche se vivono in un contesto che li spinge alla mediocrità e al disimpegno - e il centro di Milano è molto efficace in questo senso. Li vedo fare di volta in volta piccoli o grandi passi di crescita, imparare a scoprire che, oltre i palazzoni che chiudono la visuale e le vetrine luccicanti del centro che la catturano, c’è un orizzonte ampio.
campoAlbero1Ci vuole la pazienza del contadino.
Lo stesso sguardo ampio mi ricorda continuamente che non finisce tutto lì, che bisogna cercare chi non c’è più o non c’è mai stato tra le mura dell’oratorio, che bisogna trovare il modo di “andare”. Come pure che per educare i più giovani bisogna accompagnare gli adulti, accostarsi alla loro vita con discrezione e affetto, “sentire” condividere la fatica e il disorientamento che vivono oggi, per trovare insieme la strada da percorrere.
Le resistenze dentro e fuori di me sono tante, la zizzania c’è inevitabilmente. Ma la fiducia nei segni del buon grano che cresce silenzioso le toglie terreno, fa accadere ciò che sembrerebbe impossibile.
Quella del contadino è una pazienza pasquale. E noi ausiliarie non possiamo farne a meno.
Questo stile pasquale, capace di sguardo sempre nuovo, ampio e profondo sulle cose, è quello che mi sento chiamata ad aiutare a crescere collaborando al consiglio dell’istituto e che mi pare di cogliere in tante esperienze che viviamo nei campi diversi in cui operiamo. E proprio questa varietà è un dono grande. Intuisco infatti che il servizio di ciascuna apre la prospettiva di quello delle altre e le ridona sempre nuovo senso. Insieme siamo mandate nel campo grande come il mondo, con lo sguardo di chi sa curare i particolari del pezzetto che le è affidato, mirando sempre all’orizzonte ampio del Vangelo che è per tutti.

Susanna Poggioni

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