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3.Dalla disperazione...alla speranza!

di Stefania Ganassin, ausiliaria dal 1981. Abita presso la parrocchia della Santissima Trinità a Milano. Da 14 anni assistente spirituale nell'ospedale Maggiore Policlinico, collabora con il servizio per la pastorale della salute della diocesi. 
 
Andiamo tutti di fretta, andiamo senza sapere come e dove. Andiamo... rincorriamo la vita e da essa siamo rincorsi. Poi, in un attimo, dal centro dei nostri giorni siamo sbalzati ai margini. La malattia quando arriva non bussa alla porta! Entra prepotente nella trama delle nostre giornate, non ci mette solo alle corde, fa molto di più: ci relega negli spazi angusti di periferie affollate dove i nomi diventano numeri e le storie sembrano essere tutte uguali. In un attimo, senza averlo chiesto, veniamo iscritti nella lista di coloro che il mondo chiama i “disperati”. Può dalla disperazione nascere la speranza?
 
C’è spazio in essa per un cammino che conduca a Qualcuno oltre che a qualcosa? Sì, attese, desideri si raccolgono anche in questo luogo dove si potrebbe scommettere che non ve ne siano. Il Mistero di Dio che si incarna è l’infinita sorpresa di incontrare “Lui”, lì, proprio lì dove mai avremmo pensato. Come in una danza, nota solo all’anima, l’attesa e il desiderio muovono i nostri passi verso Colui che facendosi uomo è divenuto il Cuore del mondo. Non è poesia da manuale agiografico... è Amore plasmato dal patire. E Dio, oggi come allora, per il “si” di una creatura si incarna nelle periferie del mondo, trasformandole nel Cuore del mondo perché nessuno si senta escluso. Chi lo avrebbe mai detto che un reparto d’ospedale può diventare il centro della storia!?
 
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