Avvento 2016/6: Maria, donna inattesa
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Non è così insolito, l’insolito... perché l’ imbattersi nella sorpresa e nell’inaspettato è di tutti, annoverabile tra le esperienze naturali che sottilmente distinguono l’uomo dalle bestie.
Così come l’animale si nutre mentre l’uomo mangia, come l’animale si accoppia mentre l’uomo fa l’amore, allo stesso modo, laddove l’animale innesca la fuga (o l’attacco) per la paura di quanto avverte più grande e più forte di sé, all’uomo è dato di lasciarsi -anche- rapire dallo stupore.
Davanti a ciò che lo trascende, a ciò che non comprende fino in fondo e che trova inafferrabile, l’essere umano, in modo altrettanto incomprensibile, può sortire nell’ esito felice di affidarsi all’imprevisto con la leggerezza e la dolcezza della libertà e di lanciarsi in quell’ incanto che lo porta fuori da sé, dai suoi calcoli di ristrette misure e lo spinge oltre in altezza, larghezza e profondità.
E’ San Paolo a parlare chiaro, in proposito, nella lettera agli Efesini (Ef 3, 14 -21), dove traccia il profilo di un uomo interiore, abitato dallo Spirito e dalla pienezza di Dio: quella stessa pienezza, forse, quella stessa misura buona, pigiata, scossa e traboccante di cui nel capitolo 6 del Vangelo di Luca.
E’ un tema caro al terzo Vangelo quello della pienezza, altrimenti espresso come adempimento (riempimento!) delle Scritture.
In Maria, dice Luca, le Scritture si compiono, le parole si riempiono di vita, prendono corpo.
La contempliamo così oggi, la Madonna: gravida, piena, col ventre tondo, con una mano sul fianco a reggere il peso della maternità avanzata, che le pieghe della veste non bastano più a celare, ma che anzi disvelano in una misteriosa fessura di luce.
La contempliamo, Maria:
Donna in attesa del Figlio, Gesù;
Donna attesa dalle divine profezie;
Donna inattesa nella storia degli uomini.
E non smette di stupirci la genealogia di Gesù Cristo, secondo Matteo, là dove il testo interrompe la nenia delle generazioni, con il guizzo di una luce che fende il buio dei secoli dei secoli: Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù, chiamato Cristo (Mt 1, 16).
Daniela Mapelli, a servizio dell’Unità Pastorale di Passirana e Terrazzano di Rho
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