L’alba del primo giorno
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Non temete, perché il crocifisso non è qui, è risorto! Guardate il segno! Presto, andate ad annunciarlo ai fratelli: vi sta davanti in Galilea!
Passato il sabato del silenzio e della violenza è davvero possibile l’alba di un giorno nuovo? È possibile una nuova storia, un nuovo racconto?
È l’alba di un giorno nuovo ogni volta che ascolto la buona notizia che proprio colui che è stato crocifisso, proprio lui si è risvegliato dalla morte. È l’alba di un giorno nuovo quando un inviato mi dà testimonianza che qualsiasi dono/sacrificio d’amore non muore ma produce vita.
L’alba del primo giorno è il tempo in cui aprire gli occhi e riconoscere i segni di questa promessa di vita; di più, è il tempo della mia responsabilità di produrre segni di risurrezione, prendendomi cura delle ferite degli uomini e donne che incontro.
L’alba di una storia nuova è il tempo della riconciliazione, di chiamarci con il nostro vero nome: fratelli e sorelle.
Questa è la buona notizia di cui vivere e che ho la responsabilità di portare a mia volta, con parole e gesti. Torno in Galilea raccontando e propiziando per tutti una storia nuova, radicalmente diversa da quella della paura, dell’egoismo, della sopraffazione, della violenza. Torno nella mia Galilea mettendomi di nuovo, con gioia e generosità, alla sequela del Maestro che lì continua a starmi davanti, a indicarmi la strada del dono di sé.
Cristina Viganò
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