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LA SITUAZIONE E’OCCASIONE 5 / LA FATICA DEL TEMPO

Queste due parole, fatica e tempo, mi fanno ritornare alla memoria alcune immagini. Una è un dipinto famoso di Salvador Dalì, “La persistenza della memoria”. L'altra ci è familiare perché l'abbiamo vista tante volte: una strada lunga e deserta, magari in un bosco oppure l'acqua che scorre lenta nel letto di un fiume. Due immagini che si completano. Una (detta anche “degli orologi sciolti”)(vedi l'immagine)  rappresenta le ore delle nostre giornate che vorremmo allungare per fare tante cose e rincorrere persone e appuntamenti ma che dice anche come questo tempo si è diluito troppo perché troppo l'abbiamo usato e non vissuto fino a creare intorno a noi prati marroni e alberi spelacchiati. Se mi guardo attorno e ascolto chi mi è vicino, devo dire che questa è proprio una fatica che accomuna me a tante famiglie. Anche perché abbiamo un po' tutti dimenticato il primordiale significato del riposo settimanale che Dio chiede all'uomo di fare fin dal primo capitolo di Genesi.
Anche la seconda immagine mi è cara perché rispecchia il desiderio di un movimento che permette di vedere e gustare ciò che accade attorno senza affanno ma anche senza fermarsi. E con una strada percorsa alle spalle, che è diventata “storia” che è al di là della curva e quindi sempre un po' sconosciuta agli altri e purtroppo, a volte, anche un po' dimenticata da me stessa.
Dovrei aggiungere una terza immagine che racconti come in questo tempo di attesa del Signore, come ausiliaria che ogni giorno fa visita alle famiglie del quartiere, incontra i bambini della catechesi, i loro genitori e la realtà della parrocchia, riesce ad approfittare della quotidianità per seminare una briciola di Vangelo. Anche a me è facile accumulare stanchezza e lasciarmi fagocitare dalle cose da fare o da preparare. Ci sono stati dei lunghi periodi nella mia vita in cui mi sembrava di passare le giornate rincorrendo sui pattini gli appuntamenti dell'agenda. Per fortuna poi succedeva un incontro, una chiacchierata, una lettura, un qualcosa, purtroppo qualche volta anche spiacevole che per me diventava occasione di ricentrare lo sguardo sul Signore.
Ecco che allora in questa strada caotica tra orologi che non funzionano e che creano fatica e malumore, ogni tanto mi ritaglio tempo per una preghiera diversa, un libro, un pranzo con un'amica o una consorella.
Scelte piccole, banali ma che mi aiutano a vivere al meglio sia la fatica fisica sia la routine quotidiana. Perchè anch'io come Paolo voglio lasciarmi conquistare da Cristo e correre ogni giorno verso la meta portando nel cuore tutti quelli che ho incontrato nella corsa. Per questo voglio fare mio l'invito dell'apostolo Paolo: “Il Signore è vicino! Non angustiatevi per nulla, ma in ogni necessità esponete a Dio le vostre richieste, con preghiere, suppliche, ringraziamenti, e la pace di Dio, che sorpassa ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù”.
Anna Bernasconi
Ausiliaria diocesana a Cassino
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