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La vita, che nasce piccola, chiede di comprenderne il grido, l’anelito di libertà e il desiderio di fiducia che anche oggi porta con sé.
L’inizio dell’anno giubilare e il calendario civile del 2025 richiamano ed evocano
dimensioni forti della vicenda umana: venticinque anni del nuovo millennio, ottant’anni dalla liberazione di Auschwitz, dalle bombe atomiche e dalla fine della seconda guerra mondiale.
Ricorrenze che a loro modo ci raccontano l’umanità, la sua carica interiore, spirituale e le sue drammatiche contraddizioni. Celebriamo la memoria della vita liberata proprio ora, dentro i ricorsi violenti della storia: ancora una volta, vediamo tradite le promesse di dignità, di pace e di libertà solennemente dichiarate nel ventesimo secolo. Giubileo e storia del mondo, mano nella mano sembrano però indicarci la strada: ripartire dalla vita, che nasce piccola, dentro la terra benedetta da Dio.
Il mistero accade dentro la storia e lì ci attende, senza disertare la realtà e i suoi tradimenti. Dentro: la vita chiede di essere guardata, amata, ascoltata e comunicata dalla sua profondità. È tempo di sguardi, di gesti, di parole e silenzi
a misura di profondità. Torneremo a
sentire le gioie e i dolori di tutti e
sarà bello incontrarci umani al suono della festa giubilare, mentre la terra canterà la Parola nuova: “
Un uomo aveva due figli…che diventarono fratelli”.
Paola Vitali
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