Lo spettacolo della Croce/4
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Padre, perdona loro: "DIO SA TUTTO DI NOI": la fede dei bambini
Abbiamo chiesto a una delle tante catechiste che ci sono nelle nostre parrocchie, che seguono con passione e amorevolezza il cammino di fede dei piccoli e li accompagnano e preparano ai sacramenti, che dai bambini rimangono stupite e meravigliate per la loro capacità di trasmettere con semplicità ciò che provano e vivono con l’amico Gesù, di aiutarci a riflettere sul tema del perdono.
Catechista da diversi anni, accompagnando i bambini alla prima confessione, mi sono resa conto che le reazioni davanti alla parola PERDONO sono le medesime tutte le volte.
Quando si parla loro della confessione la domanda che spesso pongono è “perché devo raccontare i fatti miei al sacerdote? E se poi lui racconta ad altri quello che dico?”.
Emerge il timore che si possa subire un giudizio “umano”, che si venga in qualche modo additati. Chiedere perdono a Dio sembra invece quasi superfluo: “ma se Dio sa tutto di noi, vede tutto quello che facciamo e ci perdona sempre perché ci vuole bene, che bisogno c’è di chiedergli perdono? Tanto lo fa già!”
Quello che si nasconde dietro questa domanda/affermazione è che dover chiedere perdono ci mette in difficoltà, ci fa fermare e pensare, ci fa trovare quello che vogliamo nascondere, perché comporta il guardare dentro di sé e ammettere di aver sbagliato e non è così semplice perché a volte non si riconosce cosa è sbagliato da ciò che non lo è. Si pensa sempre a peccati “grandi” tralasciando le piccole mancanze e fragilità quotidiane.
Se invece parliamo ai ragazzi del loro saper perdonare emerge la semplicità propria dei bambini: è più facile perdonare un compagno che ci ha fatto un brutto scherzo, dopo un’offesa o un torto subìto, magari semplicemente giocando con lui o invitandolo a casa o alla propria festa di compleanno.
È più facile perdonare che chiedere perdono.
Ma i ragazzi dopo la loro prima confessione, un po’ più tranquilli perché liberati dalla tensione della cosa nuova mai provata e dalla paura di dimenticarsi qualche pezzo, rassicurati dal fatto che non è poi così difficile guardarsi dentro e capire dove si è sbagliato, sono contenti, solari, leggeri e gioiosi e dicono che è stato bello, che sicuramente lo rifaranno …
Gesù li ha perdonati, e anche tra loro si percepisce una maggiore amicizia, solidarietà e disponibilità a stare insieme.
Nonostante la fatica e qualche delusione, il vedere e ascoltare i bambini aiuta e sostiene anche la nostra fede di adulti: dialogando sul perdono si impara e gusta che l’amore di Dio è incondizionato, gratuito e senza riserva alcuna, rivolto a ciascuno di noi e anche noi possiamo imparare sempre di più a perdonarci a vicenda proprio perché viviamo del perdono di Dio.
Maria Roggiani, ausiliaria diocesana nella C.P. S.Pietro Martire in Seveso
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