Lo spettacolo della croce/5
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«Oggi sarai con me in paradiso»
Entrare in carcere per regalare un paio d’ore di attività di volontariato al servizio degli “ ultimi”, era una proposta che mi aveva da sempre incuriosito e attirato nella vita.
Nel febbraio 2009 ebbi l’occasione di incominciare a fare questa esperienza. Dopo i colloqui e la previa formazione necessaria, entrai per la prima volta nella casa di reclusione di Milano-Bollate. Ricordo ancora l’emozione provata, i pensieri che mi accompagnarono lungo il percorso e i lunghi corridoi che separavano l’ingresso principale, dalle celle dei detenuti . Mi sentivo carica di speranza, con il desiderio profondo di “portare” qualcosa a chi, a mio parere, aveva tanto bisogno di una parola di perdono e di conforto. Cercavo di capire quale poteva essere l’atteggiamento giusto per affrontare gli incontri.
Incominciai così, con semplicità, questa esperienza fra gli “ultimi”, i tanti delusi e inghiottiti da una società che valuta soltanto il danaro e il successo.
Quasi inaspettatamente, mi accorsi che ero io che cominciavo a ricevere molto, da alcuni di loro.
La relazione fu da subito immediata, spontanea, al di là di ogni aspettativa. Vidi, pian piano, che proprio dove la speranza sembrava chiudere le porte, ogni persona aveva la possibilità di rientrare in se stessa e dare una svolta alla vita.
Il cammino di ricupero è lungo e tortuoso, a volte imprevedibile; spesso si arriva a scoprire, anche attraverso prove dolorose e umilianti e con tempi interminabili, il vero senso dell’esistenza. Si scopre il valore del volersi bene e dell’aiuto reciproco.
Gesù, al buon ladrone che con lui moriva sulla croce, disse. “In verità di dico, oggi sarai con me in paradiso”. Quante volte rileggendo e meditando questo brano del Vangelo, ci siamo soffermati sul fatto che proprio il Figlio di Dio veniva condannato a una morte atroce, e moriva tra chi aveva offeso e danneggiato, anche gravemente, la società e il prossimo.
Ci ha insegnato che, anche quando il male ha indurito il cuore dell’uomo, può sorgere il desiderio e una vera “rinascita”; anche tra gli ultimi!
Ricordo, tra le varie testimonianze, quella di due detenuti: di M. e di A.; al termine dello sconto della pena, dopo aver saldato il proprio debito con la giustizia, hanno incominciato una vita nuova. Decisivo fu per loro l’incontro con Gesù!
“Quante volte abbiamo avuto l'occasione di sottolineare le meraviglie suscitate in noi dalle splendide parole ereditate dal Vangelo che ci ha fatto gustare la gioia di essere amati da un Padre che ci avvolge del suo amore, unicamente perché siamo suoi figli.
Il Vangelo di Luca narra che, poco prima che Gesù morisse, uno dei due criminali appesi accanto a lui implorò ripetutamente: "Gesù ricordati di me quando sarai nel tuo regno"; e Gesù gli rispose: "Ti dico, oggi sarai con me in paradiso".
Queste parole di Gesù ci fecero riflettere molto ed entrarono, poco a poco, dentro di noi, sostenendo il nostro desiderio di perdono.
Oggi vorrei testimoniare la misericordia del Signore che mi ha aiutato nei momenti più bui, disperati e tristi della mia vita, trascorsa soggiogato dalle forze del male e illuso fino alla rovina.
Tutto incominciò da quando avevo poco più di 12 anni, trasportato dalla voglia di infrangere le “regole”, per sentirmi grande, superiore a tutti, invincibile.
Ho incominciato la mia distruzione dalle piccole cose: usando il motorino senza gli anni consentiti dalla legge, andando in giro senza casco, fumando sigarette di nascosto, abbandonando gli studi, bevendo alcool, per poi arrivare a rovinare la salute con droghe leggere e pesanti, fumo, marijuana, cocaina, ecstasy, LSD ecc.
Un passato burrascoso che ero convinto di riuscire a controllare.
Sognavo un tenore alto di vita, fino al punto di procurami i soldi illegalmente.
Potere, sesso, soldi , belle macchine e poi i primi guai giudiziari, gettando via 25 anni della mia vita.
Oggi mi domando perché l’abbia fatto: forse perché non mi accettavo, o per nascondermi, o per la paura di affrontare la realtà.
Adesso so chi sono e so anche cosa voglio. Da quando conosco Te Signore!
Provate a pensare quante volte Gesù si è seduto a mensa con noi; fragili, deboli, delusi, per infonderci la speranza, il coraggio per rialzarci e riprendere il cammino. Quante volte eravamo smarriti e lui ci ha cercato; eravamo feriti e lui ci ha curato, eravamo soli e Lui solo si è avvicinato a noi, eravamo svuotati di tutto e Lui ha pagato per noi.
Quante volte è entrato nelle nostre case e ci ha dato la forza di rinnovare le nostre relazioni. Quante volte siamo rimasti toccati dalla sua tenerezza e dalla sua sensibilità verso i poveri, i peccatori.
Ho potuto sperimentare che il Signore è sempre con noi! Siamo noi che dobbiamo cercarlo nel più profondo del cuore. E finalmente poter dire “Signore oggi sono qui con te, in paradiso”.
Cristina Clerici, Ausiliaria Diocesana
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