Dentro una storia di santità/4: Amare con le dimensioni del mondo…stando nel mondo
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Paolo VI ha sempre avuto nel cuore il desiderio, l’esigenza l’urgenza struggente, di dialogare con il mondo. Nel suo pontificato molti sono i documenti, i discorsi, gli interventi pubblici, che divengono espressione di tale desiderio. Un dialogo che egli stesso descrive così: “La Chiesa deve venire a dialogo col mondo in cui si trova a vivere. La Chiesa si fa parola; la Chiesa si fa messaggio; la Chiesa si fa colloquio” (ES n° 67).
Già negli anni del suo episcopato nella diocesi di Milano il card. Montini ha dato manifestazione di questo suo anelito: basti pensare alla Missione del 1957, al suo andare là dove la gente viveva e lavorava. E in questo suo andare verso il mondo - che oggi nel pontificato di Francesco è espresso come Chiesa in uscita, “l’andare verso le periferie esistenziali” (EV 20-24) - coinvolge pienamente la vita religiosa femminile. Rivolgendosi alle religiose e alle consacrate nel 1963 non tace di dare voce al giudizio che la società moderna esprime: “Siete scartate dalla categoria delle donne «vere». Siete persone, secondo il giudizio del mondo, che hanno perduta la strada, che hanno imboccato un vicolo laterale che le ha messe fuori dal grande fiume della vita piena, della vita vera, della vita naturale”.
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