Dalle Giornate Teologiche di studio
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PULIRSI GLI OCCHIALI, PENSARE INSIEME LA CHIESA
La teologia è necessaria alla vita dei credenti? Il sapere della fede in che rapporto si pone con la nostra quotidianità? A queste domande abbiamo cercato di rispondere per due giorni insieme ad alcuni laici di Azione Cattolica, tra cui molti giovani sotto i trent’anni.
Abbiamo sperimentato che la ricerca fatta insieme, tra battezzati, rende protagonisti di un percorso che a diversi livelli non può non coinvolgere tutti e divenire via per edificare il volto di Chiesa.
Abbiamo studiato e condiviso quello che conosciamo e imparato quello che non sappiamo: lo abbiamo fatto in forma seminariale divisi in quattro laboratori prendendo in considerazione alcuni temi ricorrenti della vita della Chiesa oggi:
- Gesù sì... la Chiesa no? Cosa «aggiunge» la Chiesa alla mia fede?
- Tutti preti? Prete tutto? Nessun prete? Perché il ministero ordinato?
- Io nella Chiesa: spettatore o protagonista?
- Una Chiesa in uscita: uscire da dove, per andare dove?
Il dibattito si è poi ampliato ad altre tematiche collegate quali il linguaggio della trasmissione della fede, l’educazione e la formazione di coscienze critiche, la liturgia e la qualità celebrativa nelle nostre comunità.
Certamente non tutti devono essere teologi, ci diceva la teologa Stella Morra, ma tutti devono avere un sapere della fede consequenziale al sapere che hanno sulla loro vita.
Si tratta di metterci in un rapporto nuovo, della teologia con la vita dei credenti non considerandola più come una scienza specializzata ma come un sapere della fede che diventa necessario.
Nei laboratori abbiamo fatto emergere problemi, domande e dubbi. Abbiamo poi cercato parole, linguaggi adatti per dire la fede constatando come le parole per raccontarla, oggi, sono distanti dalle parole religiose in quanto non c’è più un dizionario comune: nel mondo religioso c'è un linguaggio pio, devozionale che non ha più un'area semantica corrispondente alla realtà.Gli strumenti teologici non sono alla portata di tutti , ma una grande ricchezza è stata raccolta nei secoli e occorre metterla in circolazione nella consapevolezza che ciò che serve a noi come credenti, serve alla Chiesa per la crescita di tutti.
Ci siamo lasciati con l’intento di rivederci per una ripresa e un approfondimento nella certezza che pensare insieme la Chiesa, in questo caso tra laici e Ausiliarie, non può che farci sentire tutti impegnati ad apprendere e vivere, di nuovo, il primato della fede nella nostra vita, nelle nostre comunità e nella Chiesa.
ha partecipato a gennaio alle Giornate Teologiche proposte dall’Azione Cattolica Ambrosiana
e guidate dalla teologa Stella Morra, docente presso la Pontificia Università Gregoriana e l’ Ateneo S. Anselmo di Roma.
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