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GIORNATE SOCIALI - 3: Solidarietà

solidarietàSe attraverso le vie del quartiere di Piazza Garibaldi, abitate quasi esclusivamente da stranieri di diverse nazionalità, se passo davanti ai palazzi delle case popolari assisto ogni giorno al degrado sociale, umano, culturale che caratterizza questa realtà. Il rischio potrebbe essere quello dello scoraggiamento, ma con i volontari della Caritas non ci siamo lasciati prendere da questo atteggiamento e abbiamo cercato di capire come la solidarietà potesse diventare speranza e concretezza per non limitarsi solo a qualche atto sporadico di generosità.

Ci siamo sentiti stimolati a sognare e a cercare una modalità reale per ridare dignità a questi fratelli e sorelle attraverso un lavoro. Il punto di partenza dunque è stato il lavoro: il lavoro come fonte di dignità per le persone, perché possano riacquistare l'autosufficienza economica al fine di sostenere se stessi e la propria famiglia. Sì perché nel lavoro libero, solidale, creativo e partecipativo, l'uomo esprime e accresce la sua dignità e la sua vita. L'immagine evangelica del granello di senape che, pur essendo piccolissimo riesce a produrre una pianta enorme, ha fatto nascere nei volontari della Caritas cittadina e del Centro di Ascolto Cittadino per Immigrati Stranieri l'idea dell'Associazione "Il granello di senape", per aprire un po' il cuore alla speranza. È un'Associazione non a scopo di lucro che persegue fini solidaristici e i cui soci fondatori e sostenitori sono proprio i volontari Caritas in modo particolare. Siamo infatti convinti che insieme, tutti insieme, possiamo fare molto per chi in questo momento è più sfortunato di noi, ha perso il lavoro (e da noi anche tante famiglie, coppie italiane vivono ormai questa situazione di precarietà), non sempre è in grado di acquistare gli alimenti per i propri figli, o non sa come provvedere al pagamento delle bollette della luce, del gas, del canone di affitto o della rata di mutuo. Se riflettiamo un attimo, credo che tutti comprendiamo come l'emergenza lavoro rappresenti oggi, purtroppo ormai per tante persone e famiglie, la quotidianità; come dall'oggi al domani anche noi, i nostri parenti o amici potremmo essere costretti a vivere una situazione analoga. La quasi totalità delle persone, che settimanalmente incontriamo nei Centri di Ascolto della Caritas, chiede lavoro e con esso, la possibilità di potersi rimettere in gioco per riuscire a sostenere economicamente se stessi e la propria famiglia. Alle tradizionali iniziative attivate dalla Caritas, come gli aiuti materiali e la predisposizione delle pratiche da inoltrare al Fondo Famiglia Lavoro dell'Arcivescovo, (con conseguente attivazione di percorsi formativi, di riconversione, borse e tirocini lavoro presso aziende del territorio), abbiamo quindi inserito l'attività del "Granello di senape", un'Associazione che, con il suo operato, ha il desiderio di rappresentare l'anello di congiunzione tra i bisogni attuali e le aspettative e le speranze future delle persone. Per sostenere la speranza di chi è in difficoltà e per essere concretamente prossimi all'altro, stiamo cercando di offrire, ad alcune persone disoccupate e attualmente assistite dalla Caritas, l'opportunità di un lavoro occasionale e non continuativo, regolarmente retribuito, nell'intento di preservare la dignità di ogni persona e di agevolare il suo reinserimento nel tessuto sociale e comunitario. Abbiamo coinvolto le nostre comunità per contribuire alla realizzazione di questo importante progetto, richiedendo all'Associazione l'esecuzione di alcuni lavori indicati nel depliant che abbiamo consegnato (ritiro mobili, imbiancatura locali, manutenzioni giardini), contribuendo così solidalmente, attraverso un'offerta, al sostentamento di questi lavoratori e lavoratrici. 
In questa iniziativa siamo stimolati dalla bellezza del Vangelo che si manifesta principalmente nell'opzione preferenziale per i poveri aiutandoci a rifiutare quella mentalità dello "scarto" della cultura di oggi di cui parla tanto Papa Francesco. Anch'io con entusiasmo mi lascio coinvolgere ogni giorno da questa passione per l'uomo, da una vita seminata in mezzo alla gente per condividere le preoccupazioni e le gioie di ciascuno nella ferialità della quotidianità. Lasciandomi assimilare a Gesù e al suo gratuito e radicale donarsi, imparo ad amare ogni persona, soprattutto gli ultimi, con un'attenzione piena di tenerezza, che diventa preoccupazione per la sua vita e per il suo bene. Solo vivendo la mia donazione a Gesù laddove ci sono i poveri, i sofferenti, i piccoli... con una vicinanza reale e cordiale posso essere segno del Vangelo, segno della speranza della Resurrezione, segno di gioia, segno di un Dio che si fa vicino all'uomo per ridargli fiducia e desiderio di sperare e di sognare...

Maria Luisa Galbiati

Maria Luisa Galbiati, Ausiliaria Diocesana dal 1991. Abita in comunità a Limito di Pioltello e svolge un servizio pastorale nella Parrocchia B. V. Assunta di Seggiano di Pioltello. È un quartiere povero con una forte presenza di stranieri di molte nazionalità diverse e con problemi non sempre facili di integrazione. Segue in particolare la Caritas cittadina e il Centro di Ascolto Cittadino per Immigrati Stranieri. 

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