«DONNE DIACONO: Un ministero im-possibile?»: dalla giornata di studio di Vicenza
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Un’ interessantissima giornata di studio su invito si è svolta sabato 29 ottobre a Vicenza.
Presenti più di 200 persone, tra teologi e teologhe, suore, preti, diaconi, donne consacrate totalmente dedicate al servizio pastorale nelle diocesi di appartenenza, laici e laiche; provenienti da tutte le regioni italiane e non solo. Tra tutti, un’appartenente all’attuale commissione di studio voluta da papa Francesco per studiare il tema e una delle superiori generali presenti quando al papa stesso è stata rivolta esplicitamente la domanda circa la possibilità di riaprire la questione dell’apertura alle donne del diaconato permanente, perché le tante donne che, di fatto, si trovano – per carisma e vocazione - ad esercitare funzioni ecclesiali estremamente significative all’interno delle comunità, possano ottenere dalla Chiesa stessa un “riconoscimento” pubblico e istituzionale. Riconoscimento che conferisca loro diritto di parola “autorevole” e pubblica all’interno della Chiesa e le renda istituzionalmente partecipi di un ruolo di effettiva corresponsabilità nelle sedi decisionali.
Un’esperienza davvero intensa e vivace, ricca di interventi, di narrazioni di esperienze e di urgenti domande aperte, suscitate dagli interventi dei relatori.
Due idee particolarmente significative e incisive:
Il tema richiede una riforma effettiva e globale della Chiesa, che le dia un nuova “forma” – così come sollecita papa Francesco a più livelli – e che comprende una rilettura dei ministeri nella Chiesa, a partire dal ministero ordinato. Tale “operazione” , di natura teologico-ecclesiale, è stata fatta a più riprese nella storia della Chiesa ed è diventata oggi ancora più urgente, a partire dalle nuove dinamiche e bisogni ecclesiali.
A partire dal significato evangelico del termine “potere” (che “non è mai potere su ma potere di… servire”, afferma S. Noceti nella sua relazione), occorre non aver timore a parlarne con chiarezza e senza incorrere nella deriva revanchista (facile accusa rivolta alle donne, a volte per indurle al silenzio): “le donne di oggi non chiedono potere, ma il riconoscimento dell’autorità”, dice testualmente A. Grillo, uno dei relatori.
Un’ultima domanda partita dall’assemblea ha chiesto un tweet a ciascuno/a dei relatori/relatrici in risposta esplicita alla domanda posta dal titolo: DONNE DIACONO: UN MINISTERO IM-POSSIBILE?
Tutte le risposte sono state convergenti sulla possibilità della sua istituzione. In sintesi:
Sì perché:
- la Chiesa ha l’autorità di riconoscerlo e perché si tratta già di un ministero spesso esercitato “di fatto”, che chiede di essere assunto in forma “esplicita”, previa revisione della teologia dell’autorità nella Chiesa e dentro un processo ecclesiale di riforma globale del ministero ordinato;
- la Chiesa sarebbe aiutata ad essere maggiormente se stessa dalla presenza delle donne diacono.
Mitzi Mari
in servizio presso la Parrocchia S. Bovio di Peschiera Borromeo
leggi anche: DONNE DI CHIESA: l'esperienza delle Ausiliarie diocesane
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