La sinodalità missionaria dell’assemblea dell’oratorio 2020
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Il vescovo Mario, nel discorso di apertura dei lavori dell’assemblea, usando una immagine molto suggestiva, aveva raccomandato di mettersi al lavoro per cercare un paio di scarpe nuove perché i nostri oratori potessero continuare l’appassionato ma anche faticoso cammino di annuncio nell’epoca contemporanea.
Si è iniziato a lavorare e gli oratori sono stati letteralmente invasi da 20 schede che chiedevano di confrontarsi sull’esistente, sui sogni e sulle resistenze per poi offrire un contributo alla conclusione della prima fase dell’assemblea il 9 febbraio.
Il 9 febbraio è arrivato e insieme ad essa sono arrivati circa mille delegati – di ogni vocazione ed età- con il loro bagaglio, il loro entusiasmo e la loro voglia di camminare. Lo Spirito ha soffiato, ha gonfiato le vele e non lascerà indifferente la Chiesa ambrosiana
Lo Spirito ha soffiato, l’ho riconosciuto da due caratteristiche dei discepoli missionari – come ci chiama papa Francesco in Evangelii Gaudium- che ho incontrato: i discepoli missionari che ho visto sono a piedi nudi ma non vogliono più fare da soli!
Il discepoli missionari sono a piedi nudi: rubo l’immagine al vicario dell’evangelizzazione don Mario Antonelli che ha continuato la riflessione del vescovo sul cambiare le scarpe ai nostri oratori. Don Mario ci ha avvertito che, per la smania di trovare novità, saremmo potuti incappare in una tentazione -tutta milanese- di far indossare scarpe troppo grandi ai nostri oratori…Ci ha suggerito, piuttosto, di provare ad andare a piedi nudi. Un suggerimento audace ma nella sua radicalità e povertà profondamente evangelico. Credo che il 9 febbraio ci sia successo così…I delegati che ho visto hanno lavorato con semplicità e schiettezza, senza rimpianti di imprese gloriose né desideri di conquiste fuori luogo…A piedi nudi, a servizio di chi attraversa i nostri spazi con quello che siamo e per quello che abbiamo da offrire.
I discepoli missionari non vogliono più fare da soli: hanno lavorato insieme, con loro hanno portato i gruppi che rappresentavano (li si vedeva, a volte, consultare gli appunti di incontri con cui si erano preparati) e si sono messi in ascolto creativo degli altri…Che sia questa la sinodalità missionaria che il sinodo dei giovani (n.128) ha consegnato come nuovo metodo alla Chiesa?
Lo Spirito soffia, il Signore accompagna la sua Chiesa, il Signore accompagna ancora quell’espressione missionaria geniale che è stata l’oratorio. Lo Spirito ha convocato i discepoli missionari e li ha resi scalzi e alla ricerca degli altri. Il vescovo Mario, passato per la preghiera e il mandato conclusivo, ha già intravisto delle scintille! Che sia una piccola Pentecoste ambrosiana?
C’è chi ci ha creduto, qualcuno diceva che erano ubriachi, che ormai gli oratori erano morti, ma altri già vedono che si sono rimessi in cammino. Crescerà lungo il cammino il vigore!
Roberta Casoli, Ausiliaria Diocesana
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