Integrare i saperi della testa, del cuore e delle mani (Christus Vivit, 222)
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In questi giorni si sta svolgendo a Matera l’annuale seminario di studio dei docenti di Teologia e degli Assistenti pastorali dell’Università Cattolica. È la sesta edizione e il tema è quello della “terza missione“ dell’Università, cioè l'insieme delle attività con le quali le università entrano in interazione diretta con la società, affiancando le missioni tradizionali di insegnamento (prima missione: interazione con gli studenti), e di ricerca (seconda missione: interazione con la comunità scientifica). Definire in una parola la terza missione non è semplice: si tratta di tenere insieme pensiero e vita; si tratta di lavorare per il cambiamento in meglio della società; si tratta di avere attenzione al benessere integrale degli studenti, non solo a corazzarli con ciò che favorisce la carriera, ma non la loro umanità... la lista può continuare.
Nello splendido panorama di Matera, capitale della cultura 2019, l’esercizio di ascolto di relazioni e testimonianze, di confronto tra coloro che operano a vario titolo in università (e di ex alunni) e di condivisione di esperienze e riflessioni è un esercizio di futuro, che ci pone nel cuore della missione ecclesiale. Nell’esortazione apostolica Christus vivit, pubblicata al termine dei lavori del Sinodo dedicato ai giovani, declinando, per l’università l’appello rivolto alla comunità cristiana ad essere “Chiesa in uscita”, infatti, Papa Francesco, riprende Veritatis Gaudium indica alcune linee operative in vista di un rinnovamento e rilancio delle scuole e delle università “in uscita” missionaria, quali: «l’esperienza del kerygma, il dialogo a tutti i livelli, l’interdisciplinarietà e la transdisciplinarietà, la promozione della cultura dell’incontro, l’urgente necessità di “fare rete” e l’opzione per gli ultimi, per coloro che la società scarta e getta via. E anche la capacità di integrare i saperi della testa, del cuore e delle mani» (Christus Vivit 222).
Sono giorni intensi, che rinnovano l’entusiasmo per il servizio ecclesiale per cui sono mandata.
Laura Invernizzi, Ausiliaria diocesana
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