"Grazie" perché continuiamo a toccare con mano che il Signore non ha mai avuto paura della nostra povertà, fragilità, infedeltà, ma semplicemente l'ha raccolta chiedendoci di continuare a "essere sue", di "fidarci" di Lui, di "rimanere" nel Suo Amore e così fare esperienza della Sua gioia, della Sua consolazione, della Sua pace... che non possono non essere "raccontate".

 

"Grazie" perché la vita di ciascuna purificata negli affetti, nella salute, nella prova, ha potuto contare sulla fedeltà di una Presenza e di una Promessa: "Non temere, Io sono con te", e ci ha rese più capaci di vicinanza e attenzione alla vita e alle ferite delle persone.

"Grazie" per quanti, all'interno e al di fuori dell'Istituto delle Ausiliarie, hanno affiancato e aiutato il nostro cammino permettendoci di crescere in umanità e nella fede.

"Sì" perché, nonostante il tempo renda visibili i segni del suo passaggio, resta in noi la consapevolezza che la nostra vita è nelle Sue mani, e che Lui desidera e può fare ancora qualcosa di bello e di grande per la Sua Chiesa anche attraverso la nostra povera capacità di amare.

"Sì" perché la nostra risposta alla Sua fedeltà può ancora essere una piccola luce per quanti sono alla ricerca di un cuore e di un volto di tenerezza, di misericordia e di senso profondo per la propria vita.

"Sì" perché la ricorrenza di questo nostro anniversario, proprio nell'anno che la Chiesa dedica alla vita consacrata, è per noi segno e speranza che il nostro poco, consegnato con affetto nelle mani di Gesù, è necessario e prezioso perché i miracoli siano ancora possibili.