Con Santa Teresa: una mistica... apostolica
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Per sottolineare in modo particolare il Quarantesimo dell’Istituto, per gli esercizi spirituali di quest’anno abbiamo scelto la forma del pellegrinaggio, nel desiderio di accostare una figura femminile, che fosse a un tempo maestra per la vita spirituale personale e rilevante per la vita della Chiesa. Siamo così andate a Avila, immergendoci, grazie anche allo splendido scenario delle Mura della città patrimonio dell’umanità, nel contesto della Spagna del 1600 e ci siamo messe in ascolto della vita e dell’insegnamento di Santa Teresa di Gesù.
Ospiti del Centro Internazionale Teresiano e Sanjuanista (CiteS) di Avila, la cosiddetta Università della Mistica, abbiamo vissuto un’intensa esperienza spirituale e di fraternità. Al nostro ritorno abbiamo il cuore pieno di gratitudine per i doni ricevuti.
È incredibile come Santa Teresa, nonostante i secoli che ci separano dal suo tempo, sia ancora estremamente attuale.
«Mi hanno colpito molto – dice Isa, impegnata nella cappellania dei migranti a Milano – la femminilità e l’intraprendenza di questa donna, il cui valore straordinario emerge quando viene collocata nel contesto storico e sociale della Spagna del ’600, ma nel medesimo tempo è di grande attualità. Visitando i luoghi in cui Santa Teresa è vissuta e vedendo le memorie e le testimonianze della sua vita (quadri, oggetti, scritti…), mi ha molto colpito la sua capacità di tessere relazioni. Non è stata una donna isolata e, nonostante le difficoltà e le opposizioni che ha incontrato, non ha fatto le cose in modo caparbio chiudendosi in se stessa, ma si è fatta conoscere e si è confrontata, presentando la propria esperienza spirituale ai vari “confessori”, cioè religiosi e teologi del tempo. Abbiamo visto i quadri che ricordano il suo incontro con Francescani, Domenicani, Gesuiti… La capacità di ricerca di Teresa è molto attuale».
Che cosa può dire una santa mistica a delle donne che – come le Ausiliarie diocesane – fanno dell’impegno apostolico attivo la ragione della loro vita?
«Da santa Teresa – dice Albina, che opera a San Giuliano milanese– ricevo la convinzione che ciò che sta alla base del nostro spenderci per gli altri è, sempre e comunque, la relazione, la frequentazione con il Signore. D’altro canto, anche il Vangelo di Giovanni ricorda che Gesù, prima di affidare la comunità cristiana a Pietro, gli ha domandato se lo amasse (“Mi ami tu?... Pasci…”)».
E Stefania, assistente spirituale in ospedale, ci lascia una sintesi che ben esprime il frutto di questi giorni: «Da Avila porto a casa l’esperienza di Teresa, una donna che ha saputo fare della preghiera un esercizio di carità e della carità un’esperienza di preghiera, tutto è unito dall’amore che può tutto».
Laura Invernizzi
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