Stampa

Donne della resurrezione oggi

LogoAusiliarieCi troviamo in un tempo difficile, ma proprio per questo provocante.
Allora abbiamo provato a lasciarci interrogare e a dirci, in questa Pasqua, che cosa significhi essere Donne della Resurrezione.


Dalle riflessioni emerse raccogliamo alcuni spunti.

Essere Donne della Resurrezione oggi è…

 
Una questione di esperienza

perché la Pasqua del Signore è qualcosa che è “accaduto”, ha toccato e coinvolto la vita

e ancora accade e coinvolge la vita di ciascuna, che può riconoscere che la Resurrezione di Gesù è potenza di Dio che vuole salvarci, custodirci, renderci figli capaci di stupirci ancora delle sue promesse d’amore

e permette di fare di ogni situazione un’occasione di resurrezione

Con una certezza, a volte fragile, “nemmeno le tenebre per Te sono oscure e la notte è chiara più del giorno”

una certezza che diventa consolazione, fortezza ed unico motivo per essere fedele a Lui e alla Famiglia che è la Chiesa

Una questione di “urgenza”

l’incontro con Gesù Risorto spinge oltre le nostre paure, le nostre morti, le nostre apatie, le nostre difficoltà, l’insufficienza delle nostre parole davanti alla situazione attuale, a trovare le vie per annunciare ancora: Cristo è risorto! È veramente risorto!

bruciate dall’ardore di seguire Cristo andiamo “permettendo” al Risorto di continuare a vivere in noi così che anche gli altri possano vederlo

è un immenso dono, ma anche un impegno

 
Una questione di sguardo

alto e amorevole sulla realtà, sulle nostre comunità e sulle persone che incontriamo

lo sguardo di un noi: nella comunità composta da diversità e reciprocità, contribuiamo al discernimento dei segni della risurrezione

per vedere che il Risorto è già lì dove la nostra gente vive, soffre e cerca...

 
Una questione di appartenenza

perché siamo il popolo di Dio, in cammino nella storia

la nostra vocazione è alimentata dal Corpo del Signore che ci manca ... perciò siamo alla ricerca del suo corpo che è la Chiesa.

 
Una questione di scelte

La scelta di accogliere, portando gli altri dentro, in profondità, nell’attesa di incontrarli di nuovo…

cercando di mantenere i legami nella comunità parrocchiale per non lasciare nessuno solo.

La scelta di lasciarsi interrogare, pensando al domani e alla salvezza che il mondo attende. È un tempo di grande riflessione: sullo stile di vita, sulle scelte personali e collettive, sulla Mondialità, sulla Chiesa...

Come generare un mondo migliore? Meno tolleranza con il sopruso degli avidi, con chi insegue pieno potere, più determinazione a sminuire lo spazio dei violenti, per anteporre la causa di orfani, vedove, vittime. 

Cambieremo solo decidendolo!

La scelta di prendersi cura

con “la creatività dell’amore”: ci stiamo ingegnando per essere vicine alle persone, per trasmettere speranza, per testimoniare il Vangelo e per svolgere i nostri servizi in maniera diversa...

perché le donne del Vangelo non stanno a fare niente. Pensano, decidono, si organizzano e preparano: non si può lasciare il Corpo di un amico sporco e lacero, bisogna prendersene cura, profumarlo. E per questo desiderio scoprono che quel Corpo, ferito, lacero, sporco e con i segni della tortura, è vivo e ha bisogno del loro profumo. La strada per arrivare in Galilea è lunga. Rimbocchiamoci le maniche.

Una questione di passo… 

L’urgenza sollecita la corsa, poi ci sono le lentezze: amore, intuizione e lentezza cercano insieme, come Maddalena, Giovanni e Pietro.

 
Una questione di tempo

Perché si è donne della Resurrezione ogni giorno:oggi viviamo la gioia della cura, dell’attenzione, della consolazione, della preghiera. “…per avviare una storia nuova dove era stata messa una pietra sopra

Attente e vigilanti per trovarsi al momento giusto nel posto giusto

Pronte come le donne del Vangelo che hanno iniziato la loro corsa alle prime luci dell’alba.

 

 
Una questione di stile

Essere donne della Resurrezione è stare in mezzo al mondo senza appartenere al mondo.

Siamo consacrate al Signore Gesù vivo e risorto nell’acqua e nel fuoco del Battesimo e – per suo amore folle! – siamo state chiamate a seguirlo più da vicino e ad essere sue.

Vivere e attraversare questo tempo custodendo la speranza nel cuore per noi e per tutte le persone con le quali condividiamo e camminiamo

sorelle di chiunque cerchi Dio con cuore sincero

nella gioia della cura, dell’attenzione, della consolazione, della preghiera. 

“…per avviare una storia nuova dove era stata messa una pietra sopra”.

Col realismo di chi sa bene che il Risorto è il Crocifisso. Il Signore prende su di sé dolori e fatiche e le “ricopre” del suo amore.

stando accanto con discrezione soprattutto là dove il virus ha colpito. Ma anche …facendo circolare idee e prospettive per il futuro.

Raccogliendo ciò che le persone condividono: preoccupazioni, sofferenza, ma anche speranza e desiderio di una vita vera; deponendo tutto nel giardino della Risurrezione perché non vada perduto e così da fare spazio in me per la Sua Risurrezione!

tanti volti e le tante storie che portiamo nel cuore.

 

Vogliamo che la nostra vita donata sia strumento docile di condivisione e di fraternità tra noi e con tutti

Per Gesù.

È una questione di passione…  

 

AVVENTO 2024

23 NOVEMBRE

CARLO MARIA MARTINI E GLI ANNI DI PIOMBO

 

In cammino con la Chiesa

 

Attualità

Percorsi

Articoli recenti

Speciale Quarantesimo

LOGO 40 Ausiliarie Diocesane

Il logo

Programma del 40esimo

AUSILIARIE DIOCESANE: 40 anni di «GRAZIE»

L'Arcivescovo alle Ausiliarie: «Questo è il tempo della vostra missione»

Video: Ausiliarie diocesane: «Testimoni coraggiose della vita consacrata»

Programma del convegno: Il piacere spirituale di essere popolo

Un appuntamento atteso da quarant'anni: le Ausiliarie Diocesane in udienza da Papa Francesco

Area riservata

Chi è online

Abbiamo 6 visitatori e nessun utente online

I cookies ci aiutano ad offrirti un servizio migliore. Continuando a navigare accetti l'utilizzo dei cookies.