Il mondo visto da Sud
"Per la prima volta abbiamo un papa che guarda il pianeta con gli occhi del sud del mondo": sono le parole del gesuita padre Giacomo Costa, di Aggiornamenti sociali. Ci chiediamo: com'è questa prospettiva? Ci viene spontaneo domandarcelo alla vigilia della Domenica delle Palme perché abbiamo riconosciuto nei primi gesti di questo papa alcuni tratti del Messia che viene senza insegne regali. E se fosse proprio dal basso che dobbiamo guardare al mondo, agli uomini e a Dio stesso?
"Per la prima volta abbiamo un papa che guarda il pianeta con gli occhi del sud del mondo": sono le parole del gesuita padre Giacomo Costa, direttore di Aggiornamenti sociali, in un articolo riportato dal sito "Gesuiti News" all'indomani dell'elezione del papa Francesco. E ci chiediamo: com'è questa prospettiva? Ci viene spontaneo domandarcelo alla vigilia della Domenica delle Palme perché abbiamo riconosciuto nei primi gesti di questo Papa alcuni tratti del Messia che viene senza le insegne regali: non è questione di mozzetta o di oro, che sicuramente ci interrogano, ma di una spiritualità che ci appare nuova, nella sua semplice rigorosità: i poveri. I minori dell'istituto penale di Casal di Marmo in Roma sono i destinatari della Messa in Coena Domini.
Com'è questa prospettiva? Immediatamente non ci è chiara, ma sembra che questo Papa sia ben intenzionato ad insegnarla, rimandando a quelle poche parole di Vangelo che affermano: "I poveri li avrete sempre con voi". E se fosse proprio "dal basso" che dobbiamo guardare al mondo, agli uomini e a Dio stesso? E se il punto prospettico fosse proprio quel chinarsi di Gesù nella lavanda dei piedi, continuazione dell'Incarnazione che arriva fino agli Inferi e rialza al Cielo? E se questo papa ci stesse chiedendo di "abbassarci" con lui all'altezza dei bisogni e dei desiderio profondi dell'umanità? Di chi soffre la fame, la povertà materiale, spirituale, la privazione della libertà, la persecuzione... Insomma, se ci chiedesse dii scendere insieme nell'umiliazione che non è solo di "altri" ma anche la nostra? E' un cammino da fare insieme "vescovo e popolo, vescovo e popolo": risuonano ancora le parole del 12 marzo.
E' davvero una prospettiva totalmente "nuova"? Non è forse il richiamo al comandamento dell'amore? Ecco, questo lo conoscevamo già... Si tratterà di percorrere alcune strade in questa direzione. Lasciamoci dunque guidare, iniziando da questa Pasqua.
Leggi l'articolo: "Francesco, il vescovo di Roma che si inchina davanti alla gente"
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