Riscoprire il Vangelo con le genti
Le Ausiliarie diocesane si aprono alla missione: martedì 1 ottobre, nella festa di Santa Teresa di Lisieux, patrona delle Missioni, due sorelle partiranno come Fidei donum alla volta di Loulou, nella diocesi di Maroua in Cameroun, inserendosi in un progetto missionario che vede coinvolte tre diocesi: La diocesi di Maroua-Mokolo, la diocesi di Milano e la diocesi di Vicenza. In particolare Anna ed Emanuela si occuperanno della promozione umana, sociale e spirituale della donna.
DOVE?
Il Cameroun è un Paese dell’Africa centrale, le cui estremità vanno dall’Equatore alle porte del Sahara. All’estremo nord, incuneata tra il Ciad e la Nigeria si trova la diocesi di Maroua-Mokolo.
A Loulou, poco distante da Maroua, si trova la parrocchia Santa Joséphine Bakhita, estesa realtà di missione che raggruppa 26 villaggi dispersi in un territorio di 1225 Km quadrati.
In questa giovane chiesa, annuncio del Vangelo e promozione umana vanno di pari passo in un contesto che necessita di un’attenzione particolare al mondo femminile.
Loulou è in aperta savana, in un contesto socio-culturale molto povero. La gente vive di agricoltura, di allevamento e di piccolo commercio. La scolarizzazione non è elevata. Pochi, tra gli uomini, sono in grado di esprimersi in francese. Le donne parlano esclusivamente nella loro lingua, il ghiziga.
E’ un gruppo etnico che è rimasto chiuso in se stesso, tagliato fuori dalle vie di comunicazione e quindi dal rimescolamento tipico di tante altre zone: appartengono quasi tutti all’etnia Ghiziga, ad eccezione di una comunità tra i Mufu e di alcune nuove presenze tra i Kola.
L’equipe missionaria presente a Loulou si spende in un lavoro di evangelizzazione, all’interno di una comunità cristiana giovane che ha bisogno di essere accompagnata e sostenuta nella sua fase costitutiva.
Prioritaria è anche l’opera di scolarizzazione, fondamentale porta di accesso ad ogni processo di sviluppo. La scuola primaria della missione è la prima scuola di qualità presente sul territorio.
Alla base di tutto c’è l’attenzione privilegiata alle attività di promozione umana. In questo campo, in cui molto resta da fare, assume particolare importanza il lavoro con le donne affidato alla cura della Comunità delle Ausiliarie Diocesane.
Si tratta di far nascere e coordinare, nei diversi villaggi, gruppi di donne da coinvolgere in attività in grado di garantire una piccola autonomia economica. La prospettiva è quella del micro-credito.
Questo consente alle donne di poter pensare a loro stesse e ai figli, in tutte quelle necessità, piccole e grandi, disattese dal marito. L’obiettivo è che il piccolo guadagno di volta in volta ottenuto venga reinvestito, magari in qualche acquisto o nell’avvio di qualche servizio che vada a vantaggio dell’intero villaggio.
Se le donne crescono in dignità e consapevolezza, è un popolo intero che progredisce con loro.
Indispensabili anche i percorsi educativi/formativi sulla cura delle malattie più comuni, la prevenzione, l’igiene, la salute e la nutrizione dei bambini…
Una donna che sa affrontare le sfide del quotidiano e le emergenze sanitarie custodisce la vita dell’intero villaggio.
COME?
La missione è ancora agli inizi, nella fase in cui si sta dotando delle strutture indispensabili perché gli operatori pastorali possano vivere in un contesto in cui le condizioni climatiche e ambientali richiedono un certo sforzo fisico e un certo adattamento. Non è pensabile che un occidentale, per quanto animato dalle migliori intenzioni, riesca a vivere e a lavorare in savana senza alcune garanzie minime, almeno dal punto di vista abitativo.
Per ora la missione dispone della casa dei preti e della casa delle religiose, oltre che di un salone per le attività e gli incontri e della scuola, a cui di anno in anno si aggiunge l’aula che serve.
Recentemente è stata avviata anche la costruzione della chiesa in sostituzione dell’area sacra all’aperto finora usata.
A completamento del progetto si rendono necessari ancora due interventi.
L’installazione di un ulteriore impianto fotovoltaico e la costruzione di un piccolo blocco abitativo destinato all’accoglienza degli ospiti: altri missionari di passaggio, piccoli gruppi di giovani desiderosi di condividere l’esperienza della missione, volontari disponibili a sostenere le diverse attività a servizio delle gente, impiegando la loro competenza professionale…
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