La ricerca
Alcuni si sono incamminati alla ricerca di “un tesoro nascosto” di “una perla preziosa” ... di una “felicità eterna” … e’ la ricerca di un “qualcosa” che dia un senso pieno alla propria vita, di qualcosa di prezioso che riempia la propria vita dandole un valore che supera di molto ciò che già si ha, per il quale valga la pena osare vendere ciò che si possiede….
Alcuni si sono incamminati alla ricerca di un figlio “smarrito”, di una persona cara “smarrita” . È la ricerca di quella persona alla quale ci lega un affetto buono e vitale, la persona amata, qualcuno che “riempie” la vita il cuore … Alcuni si sono incamminati alla ricerca di una persona che possa “guarire” … è la ricerca di qualcuno che possa “dare carne” alla propria speranza, che possa “restituire” una vita buona.
Alcuni si sono incamminati alla ricerca di una persona che potesse “sfamarli” così da sollevarli dalla fatica del quotidiano. E’ la ricerca di un oggi senza progetti, un oggi accomodante che non apre al futuro, la ricerca di un minimo…
Alcuni si sono incamminati alla ricerca di una “sistemazione” che potesse dare loro un futuro di tranquillità. Persone che accumulano beni trovati–ricevuti, che chiedono posti “privilegiati” … è la ricerca di un’autorealizzazione, di una realizzazione di sé secondo schemi ristretti.
Alcuni …
Che cosa significa la parola “ricerca”?
Chi è colui che “ricerca”? Che cosa si “ricerca”? Come si ricerca?
Ricercare e un tornare a cercare di nuovo! Si torna a cercare con cura qualcosa o qualcuno che si intuisce “esistente”; si cerca con impegno per trovare per conoscere una pienezza che dia senso alla propria vita: che raccolga il passato, la nostra storia, che custodisca il presente ciò che siamo oggi e che ci apra con speranza al futuro, che ci aiuti a non avere paura del domani, che guarisca le nostre ferite fragilità e ci dono di continuare a camminare con gioia.
“Alcuni”, non tutti, non molti, ma alcuni si mettono in cammino, perché? Si mette nella dinamica della ricerca solo colui, o colei, che ha deciso! Non basta ascoltare il desiderio profondo che ci abita, non basta incontrare dialogare, occorre arrivare ad una decisione! Pena è rimanere fermi lì dove si è magari anche con un senso di nostalgia per un “tesoro” intuito assaporato e lasciato andare … colui che si mette in ricerca è capace di osare, ha il coraggio di “uscire” dalle proprie sicurezze, di sbilanciarsi, di rischiare. E’ colui che impara gradualmente a superarsi: ad uscire dai propri schemi ad aprirsi ad un'altra persona, ad aprirsi ad un Altro.
Non possiamo nasconderci che a volte questo ricercare avviene attraversando diversi stati d’animo, che possono apparire contradditori pur nella loro compresenza, si tratta di imparare, gradualmente, a riconoscerli ed a gestirli. Spesso, infatti, all’inizio possiamo vivere l’entusiasmo e il timore, poi possiamo sperimentare un certo senso di “angoscia” o disorientamento e ancora consolazione… slancio e fatica… è importante rimanere in ascolto di quello che sentiamo, riconoscere dando un nome, ma non lasciarsi determinare: cercando di tenere uniti cuore, pensiero, volontà.
Dove cercare?
Mi ritorna alla mente un racconto: “Ai giovani che venivano da lui per la prima volta, Rabbi Bunam era solito raccontare la storia di Rabbi Eisik, figlio di Rabbi Jekel di Cracovia. Dopo anni e anni di dura miseria, che però non avevano scosso la sua fiducia in Dio, questi ricevette in sogno l'ordine di andare a Praga per cercare un tesoro sotto il ponte che conduce al palazzo reale. Quando il sogno si ripeté per la terza volta, Eisik si mise in cammino e raggiunse a piedi Praga. Ma il ponte era sorvegliato giorno e notte dalle sentinelle ed egli non ebbe il coraggio di scavare nel luogo indicato. Tuttavia tornava al ponte tutte le mattine, girandovi attorno fino a sera. Alla fine il capitano delle guardie, che aveva notato il suo andirivieni, gli si avvicinò e gli chiese amichevolmente se avesse perso qualcosa o se aspettasse qualcuno. Eisik gli raccontò il sogno che lo aveva spinto fin lì dal suo lontano paese. Il capitano scoppiò a ridere: "E tu, poveraccio, per dar retta a un sogno sei venuto fin qui a piedi? Ah, ah, ah! Stai fresco a fidarti dei sogni! Allora anch'io avrei dovuto mettermi in cammino per obbedire a un sogno e andare fino a Cracovia, in casa di un ebreo, un certo Eisik, figlio di Jekel, per cercare un tesoro sotto la stufa! Eisik, figlio di Jekel, ma scherzi? Mi vedo proprio a entrare e mettere a soqquadro tutte le case in una città in cui metà degli ebrei si chiamano Eisik e l'altra metà Jekel!". E rise nuovamente. Eisik lo salutò, tornò a casa sua e dissotterrò il tesoro con il quale costruì la sinagoga intitolata "Scuola di Reb Eisik, figlio di Reb Jekel". "Ricordati bene di questa storia - aggiungeva allora Rabbi Bunam - e cogli il messaggio che ti rivolge: c'è qualcosa che tu non puoi trovare in alcuna parte del mondo, eppure esiste un luogo in cui la puoi trovare" .
Il luogo dove cercare non è al di fuori di sé, ma è dentro nella propria vita: ritrovando le tracce di questo tesoro nella propria storia, in ciò che si è, nel desiderio vero che si ha nel cuore… Il Card. Martini così disse ai giovani del Decanato di Abbiategrasso: “…Riconosci il luogo dove sei, Riconosci il tuo tesoro! Riconosci i tuoi tesori!” . Cerca nella tua vita, attraverso le situazioni le persone che incontri, attraverso la quotidianità, puoi ritrovare elementi che vanno formando il tesoro che cerchi: una vita compiuta, buona, bella! Poniti nell’atteggiamento della ricerca autentica, ossia di quella che ti apre, che allarga gli orizzonti,che non ti chiude nelle tue pseudo comodità.
E tu cosa cerchi? Chi cerchi?
Mettiti in ricerca e scoprirai che prima di tutto “tu sei cercato” perché prezioso agli occhi di un Altro, per te ha una buona notizia per la tua vita.
Chicca
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