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La Parola che ritarda

comignoloA volte la parola ritarda e non per responsabilità umana. Non sono gli uomini a ritardarne gli effetti, ma è proprio la libertà divina a ritardare la Parola. Gli uomini sono pronti ad ricevere quanto dirà il Signore, anzi, lo sollecitano, ma il Signore impone l’attesa nel silenzio. Nella Bibbia sono numerosi i passi in cui il Signore tace; tra tutti ce n’è uno che a mio parere presenta un silenzio molto pesante e drammatico.

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La parola nella mano

ParolamanoSe l’acqua sta nel vaso, la farina nella giara, l’olio nell’orcio, quale è il contenitore adatto per la Parola di Dio? Ancora un versetto «curioso» della Bibbia ci porta ad esplorare un altro luogo in cui la Parola di Dio prende casa tra gli uomini. Racconta il primo libro dei Re che il profeta Elia, inviato dal Signore per sopravvivere alla siccità (da lui stesso invocata), giunge a Zarepta di Sidone, in terra pagana. Lì incontra una vedova.

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La Parola nella bocca

Parola1L’inizio del libro del Deuteronomio ci porta al cuore del nostro tema: «E queste sono le parole». Un intero libro è così dedicato a trasmettere la Parola di Dio nelle parole degli uomini, attraverso la mediazione di Mosè. Tra i numerosi versetti di questo libro uno è particolarmente curioso: «La Parola è molto vicina a te, nella tua bocca e nel tuo cuore, per farla» (Dt 30,14).

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...di ogni parola che esce dalla bocca...

Parola1Andare «dentro la parola» vuol dire introdursi nel mistero della Parola con la «P» maiuscola. Se però l’uomo, come dice il versetto del Deuteronomio citato da Gesù nella sua lotta contro Satana, vive «di quanto esce dalla bocca di Dio» (Dt 8,3), questa Parola entra nella vita dell’uomo e continua la sua corsa nelle parole umane, magari subendo contrattempi e ritardi dovuti alle lentezze, alle contrapposizioni e ai rifiuti, ma mai fermandosi.

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Obbedienza e ascolto

 Come è noto, il verbo «obbedire» è imparentato con il verbo «ascoltare». Questo vale in italiano, che deriva dal latino, in greco, ma anche in ebraico e in arabo. Addirittura in ebraico, in assenza di una radice propria, per esprimere l’obbedire (oltre al semplice verbo «ascoltare») si usa un sintagma che, tradotto letteralmente, significa «ascoltare nella voce». L’obbedienza, quindi, è un ascolto che si fa azione e una azione condotta «stando nella parola» ascoltata, tenendola nel cuore, continuando ad ascoltarla, ritrovandone in ogni momento la freschezza e l’attualità, la saldezza e la sicurezza…

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Sottocategorie

  • La Bibbia delle donne
    Nel contenitore pomeridiano di TV2000 è stato di recente inserita nello spazio religioso del mercoledì (14.35-15.00) una rubrica intitolata: «La Bibbia delle donne». Si sarebbe anche potuta intitolare «Le donne della Bibbia» ha detto la conduttrice durante la prima puntata. In ogni puntata, infatti, viene presentata una figura femminile, attingendo tanto dall'Antico quanto dal Nuovo Testamento. Alla lettura di alcuni testi affidata alla voce di un'attrice, viene alternato il commento di una biblista o di una teologa, per un dialogo serrato, di voci tutte femminili, attorno ad una Parola che sprigiona la sua ricchezza.

CARLO MARIA MARTINI E GLI ANNI DI PIOMBO

 

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