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Speciale Avvento: Nello sguardo delle sorelle che incontro ritrovo il mondo

Dalla Sorella Maggiore ci viene offerto il primo sguardo. Il campo è quello dell'incontro con le altre ausiliarie e con tutto il «mondo» che portano con sé.

È suggestivo guardare intorno a noi

SguardiDonne

C’è uno sguardo degli occhi
   … che cerca l’incontro
   … che evita l’altro
   … che si abbassa,
   … che riconosce il fratello.

C’è uno sguardo del cuore
   … che va in profondità
   … che dice un dolore
   … che racconta una gioia
   … che segnala indifferenza
   … che grida paura
   … che teme la solitudine
   … che illumina il cammino.

Nello sguardo delle sorelle che incontro, che ascolto, che accompagno ritrovo il mondo.

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Speciale Avvento: Dal quel campo che è il mondo, con occhi di donna

Mondo1Un mondo in attesa o un mondo stanco che non aspetta più, perché ciò che viene è sempre peggio? In questo tempo di Avvento, che rinnova l’attesa del ritorno del Signore, desideriamo condividere le risonanze suscitate nel cuore dalla parola evangelica scelta anche dall’Arcivescovo per il cammino diocesano in questo anno: «Il campo è il mondo» (Mt 13,38).
Che cosa producono queste parole nel cuore di un'Ausiliaria diocesana, impegnata là dove il nostro Istituto serve la Chiesa diocesana, nella sua complessità e negli ambiti specifici e di frontiera, nella scuola, nell’ospedale, tra i giovani, tra le famiglie? Lo scopriremo con l’aiuto di sei sorelle. Entreremo con occhi e cuore di donna nel «campo», non per constatarne la distruzione e la fine, ma per scovare il seme buono e la vita, scrutando l’attesa del ritorno del Signore. Con occhi di donna.

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La «solitudine femminile» di una quarantenne non in fuga

donne1«Ma dove sono finite le quarantenni?» si chiede Armando Matteo (leggi la recensione). Non tutte le quarantenni sono in fuga dalla Chiesa. In questo spazio proponiamo la testimonianza e riflessione di Chiara, 36 anni, sposata, tecnico di laboratorio e, da sempre, impegnata nella sua comunità cristiana.

“E’ l’esperienza della gioia, quella che sta al centro della fede cristiana. Una gioia che nasce dalla possibilità di realizzare un rapporto con il mondo, con gli altri e soprattutto con se stessi riconciliato e rappacificato. Libero. “ Dalla gioia inizia e continua il mio cammino nella Chiesa! Sono fortunata, ho imparato dalla Parola trasmessa dalla mamma nel catechismo e ho apprezzato la carità concreta del papà che si è sempre prodigato per gli altri. Vivo concretamente la mia fede in una realtà di Comunità Pastorale molto variegata e ancora appassionata anche se  a volte troppo nostalgica di tempi passati. Sempre più si sente il bisogno di una stretta collaborazione tra religiosi e laici dato il numero sempre più esiguo di presbiteri e religiose ma anche di laici impegnati; si avverte una sorta di “carenza di personale”! Il libro di Armando Matteo si chiede il perché di una certa disaffezione alla Chiesa delle quarantenni di oggi.

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Diventare madre e padre nello Spirito - Nico Dal Molin

Con il tempo della vita adulta, quella delle scelte definitive compiute, la vita stessa sembra veramente stabilizzarsi: l’adulto ha una propria famiglia, dei figli, una professione, delle responsabilità sociali. Oppure ha compiuto la sua scelta vocazionale, impegnandosi totalmente per Dio e per gli altri, con passione e intensità.  (Consacrazione e Servizio online, suppl. n. 2, 2003)

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Donna del silenzio o dell'ascolto? - Lilia Sebastiani

Una fitta tradizione di teologi e predicatori e semplici devoti, soprattutto nell’età moderna e fino a pochi decenni fa, ha plasmato la figura della madre di Gesù come modello di devozione e l’ha associata a valori quali l’umiltà, la disponibilità, la verecondia e l’interiorità in ascolto.                (Consacrazione e Servizio online, suppl.  n. 5, 2009)

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