La canonizzazione di Paolo VI
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Al suo discernimento dobbiamo l'ispirazione del carisma delle Ausiliarie Diocesane.
Prima degli anni Cinquanta (nel contesto ecclesiale che porta verso il riconoscimento degli Istituti Secolari) e dopo gli anni Cinquanta (verso il Concilio Vaticano II) sia nella Diocesi di Milano, che in Italia e all’estero, sorgono realtà di impegno pastorale da parte delle donne. Egli se ne interessa. Giunto in Diocesi, avvia un confronto con alcuni sacerdoti che sono figure di rifermento vocazionale, come l'Assistente della Gioventù Femminile di Azione Cattolica, il Superiore degli Oblati diocesani e il Rettore del Seminario. Il Cardinale mantiene le relazioni con le realtà fuori dalla Diocesi, incontra spesso le consacrate presenti a Milano, riflette sugli esperimenti diocesani ed è consapevole dei bisogni pastorali. L'ascolto dello Spirito e lo sguardo profetico lo portano ad intuire il dono e la necessità di una nuova presenza femminile nella Chiesa.
PREGHIERA PER LE VOCAZIONI: Ascoltare, discernere, vivere la chiamata
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Ascoltare, cioè scoprire quella Parola, fra tante altre, che si rivolge a noi con leggerezza e non invadenza. Discernere, cioè comprendere la chiamata. Vivere, cioè non esitare a compiere ciò che la Parola, nel pieno rispetto della nostra libertà, ci chiede di testimoniare.
Diocesane nella Chiesa di oggi. Un confronto tra esperienze e identità
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Tra le Diocesane del nord Italia, già da una decina d’anni abbiamo avviato un cammino di conoscenza e di confronto, intuendo la presenza di tratti comuni nelle nostre vocazioni. Con questo primo convegno plenario da un lato raccogliamo il frutto di questo cammino e dall’altro intendiamo lasciarci interpellare dal processo di riforma della Chiesa - che Papa Francesco, riprendendo l’eredità del Concilio ha voluto.
da Milano Sette: «Doniamo la vita a Dio», i voti davanti a Delpini
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In Sant’Ambrogio la professione religiosa di due giovani suore: le loro testimonianze. È la prima celebrazione del nuovo Arcivescovo poche ore dopo la presa di possesso canonica
«L’avevano riconosciuto nello spezzare il pane (Lc 24, 35)» è l’icona biblica, accompagnata dall’immagine de «I discepoli di Emmaus» di Marco Ivan Rupnik, scelta per la professione religiosa dei voti perpetui di quest’anno. La celebrazione sarà presieduta da monsignor Mario Delpini, nuovo arcivescovo di Milano, sabato 9 settembre alle 10.30, nella Basilica di Sant’Ambrogio a Milano.
Professeranno per sempre i consigli evangelici davanti alla comunità cristiana diocesana Anna Casati (Suore Orsoline di San Carlo) e Giusi Valentini (Ausiliarie diocesane). Saranno chiamate a servire il Signore, ogni giorno, nella pastorale e nell’istruzione, coinvolte in particolare nel cammino verso il Sinodo dei giovani, che si svolgerà nell’ottobre del 2018. E il loro «sì» per sempre verrà pronunciato alla presenza di Delpini, che proprio poche ore prima in Duomo avrà preso possesso canonico della Diocesi (per mezzo del procuratore, monsignor Erminio De Scalzi) e da quel momento sarà a tutti gli effetti il nuovo Arcivescovo. Anche per questi motivi la consacrazione perpetua di queste due Sorelle renderà più gioiosa e visibile l’immagine della Chiesa.
Il servizio dell’intelligenza e della ricerca nella Chiesa di Dio
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1. Una tesi di dottorato
«Questa è una grande tesi»! Così il 23 giugno 2015 si espresse padre Jean-Pierre Sonnet in un’aula della Pontificia Università Gregoriana di Roma, allorché prese la parola per presentare la dissertazione dottorale della sua allieva Laura Invernizzi. Il giudizio sintetico di uno dei maggiori biblisti europei, non certo incline, anzi assai reticente nell’esprimere complimenti, non poteva lasciare dubbi al folto gruppo di parenti, amici e conoscenti di Laura accorsi a Roma per l’occasione, a proposito del valore della sua tesi in teologia biblica. Essa è stata pure onorata dal Premio Bellarmino 2016, come migliore tesi dell’anno e subito accettata nella prestigiosa collana “Analecta biblica”.
Scrivere una tesi di dottorato di questo calibro è un grande esercizio ascetico.
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