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PER TE, GIOVANE: un carisma da condividere

vetrata cerchioOgni carisma non è fatto per restare chiuso, ma è dato in dono dallo Spirito Santo a favore di tutta la Chiesa e del mondo perché attraversi il tempo e i confini delle persone che lo ricevono per prime. È un dono per tutti
Il carisma dei diversi istituti religiosi e secolari narra qualcosa di Dio e del suo Volto, della sua passione per l’uomo: per noi ausiliarie il Vangelo  - cioè la Buona Notizia - della Risurrezione di Gesù diventa annuncio urgente da portare alle persone. 
La consacrazione è la nostra via per la santità, alla quale tutti i cristiani sono chiamati. La nostra è una santità “popolare”, nel senso che non abbiamo una spiritualità diversa, tutta nostra, ma assumiamo la spiritualità della Chiesa di Milano, il cammino ordinario e le modalità di fede proprie a tutti. La diocesanità, nella sua ordinarietà, è sufficiente per fondare una vita di consacrazione.
Questo carisma, nella sua semplicità, ci raduna a servizio della Diocesi, che ci è madre.
Sapendo di condividere - da consacrate - parte del tuo cammino, vorremmo ritrovarci con te, giovane, per narrare il dono che lo Spirito fa alla Chiesa attraverso il carisma che ci ha affidato.
In particolare, desideriamo parlarti di due cose che ci stanno a cuore, che sono diventate parte della nostra regola di vita e che costituiscono un invito per ogni cristiano:
- nel tempo di Natale, domenica 22 gennaio, della chiamata a vivere accanto ad ogni uomo e donna
- nel tempo di Pasqua, domenica 7 maggio, del cuore dell’annuncio che portiamo: Gesù è vivo e presente nella storia.
Ti invitiamo presso la nostra Casa di Seveso, in via San Francesco 1/A, alle 19.00 per la preghiera del Vespero e un momento di fraternità, con la testimonianza di una di noi.
Ti aspettiamo!
Mariaregina, Roberta, Annarosa, Paola, Giusy

 

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Epifania: Cammineranno le genti alla tua luce

magi rupnikCammineranno le genti alla tua luce Gerusalemme, i tuoi figli vengono da lontano… (Isaia 60).
Vengono da Saba dove visse la Regina del Sud, simbolo di saggezza, di intelligenza e della Sapienza d’Oriente. Anche lei si mise in cammino, attratta dallo splendore di Israele e dalla sapienza del Re Salomone che volle conoscere e ammirare fino ad arrivare a proclamare beati quanti appartenevano al suo Regno.
Vengono da Oriente, i magi… attratti da qualcosa di più grande di loro, una stella che hanno visto sorgere, che li accompagna lungo il cammino fino a raggiungere il luogo dove si trovava il Re dei Giudei, un bambino: non avvolto in mantelli, ma in fasce, non un trono, ma una mangiatoia, ecco la luce, ecco il segno. 
Vengono da lontano quanti, ancora oggi, lasciano la propria terra e la propria casa, in cerca di libertà, in cerca di un futuro migliore per i figli, in cerca di una luce che illumini la vita, di una parola che le dia senso, di una speranza che permetta di rialzarsi.
Cammini difficili, esposti ad insidie, incertezze, fatiche, eppure cammini possibili se si vede una stella, se si stringe una piccola luce, se si percorre la strada con qualcuno, se si è accolti, se si riconosce che il Signore percorre le strade con noi. È il viaggio degli uomini e delle donne di qualsiasi cultura, popolo e religione, che desiderano vivere la vita in pienezza; è il viaggio di quanti cercano un segno della presenza di Dio, è il viaggio di tutti noi pellegrini sulla terra verso cieli nuovi e terra nuova. 


Giusy Valentini, ausiliaria diocesana, Bovisa (Milano) 


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UN CARISMA DA CONDIVIDERE/1: il mistero dell'Incarnazione

DanielaRispondendo al nostro invito, domenica 22 gennaio alcuni giovani delle parrocchie in cui prestiamo servizio (Desio, Limbiate, Seregno, Baranzate, Sesto San Giovanni) sono venuti nella nostra Casa di Seveso, luogo per noi molto caro, perché qui ci siamo formate e ancora oggi ci ritroviamo per gli appuntamenti che ci riuniscono tutte: il Natale, la Pasqua, le consacrazioni, la formazione permanente, la fraternità, la vita spirituale, lo studio e i momenti significativi della vita dell'istituto.
La casa è il luogo della confidenza: insieme abbiamo cenato e insieme ci siamo radunati attorno alla Parola di Dio, cuore a cuore con quel Vangelo che suscita ogni vocazione
La serata fa parte di due appuntamenti di condivisione del carisma che ci è dato in dono, a partire dal mistero dell'Incarnazione e della Pasqua, con lo stile dei primi discepoli che si dicevano l'un l'altro: "Abbiamo trovato il Messia" (Gv 1,41).
Daniela Mapelli ci ha spiegato il primo attraverso la lettura del Vangelo dei Magi (Mt 2) e della manifestazione di Gesù con la moltiplicazione dei pani (Lc 9). Puoi scaricare qui il suo intervento
 
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Verso la Pasqua: con questa Quaresima, un'altra occasione per fare davvero la Pasqua

0. funambolo1Non sono così numerose le persone che vanno a celebrare il Risorto la mattina di Pasqua, come quelle che, tra il Venerdì e il Sabato Santo, vanno a baciare il Cristo morto, disteso nel silenzio freddo della chiesa in penombra.
Forse, semplicemente perché il corpo e il dolore sono di tutti. Più dell'anima e della gioia, che sono dei bravi e dei fortunati! E il Cristo della Via Crucis non è certamente un tipo fortunato e nemmeno una brava persona, dal momento che sta per scontare una condanna a morte.
Saranno proprio alcune stazioni della Via Crucis a ritmare il passo del nostro cammino quaresimale e a segnarne le soste, perché possiamo fermarci a ricordare, guardare e accarezzare le ferite di Cristo, della Chiesa, suo corpo e dell'umanità di tutti i tempi.

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Verso la Pasqua 1 - Gesù caricato della croce

A Gesù crocifisso si aggiunge spesso l’articolo “il”, per risaltarne l’originalità e il valore paradigmatico, non perché sia l’unico: ancora oggi “qualcuno” viene caricato della croce,  ma perché in quella croce riconosciamo tutta la sofferenza di Dio e il suo essere "parziale", scegliendo di 1.ALIDADcondividere la sorte delle vittime.
Tutto ciò assume un significato particolare per i preadolescenti con i quali lavoro, che sono specchio dell’oggi e lente attraverso cui scorgere il futuro della società.
Essi vedono e talvolta sperimentano il peso delle croci che il mondo attuale carica sulle spalle dei più fragili ed esprimono atteggiamenti e parole che non possono non interpellare chi è al loro fianco come educatore.

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