AVVENTO/5: sperare con due atleti paralimpici, Giulia Terzi e Stefano Raimondi
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Giulia e Stefano (nella foto gentilmente concessa da loro) sono due giovani innamorati che da qualche mese sono diventati genitori di Edoardo, un bellissimo bambino e sono per me cari amici di famiglia.
La loro storia però non è conosciuta solo da chi li frequenta da vicino, ma appartiene, in un certo senso, a tutto il mondo: Giulia Terzi e Stefano Raimondi - questi i loro nomi per esteso - sono due campioni paralimpici di nuoto, che anche quest’anno a Parigi, hanno vinto parecchie medaglie nella loro specialità.
Fin da bambina, Giulia ha esercitato lo sport a livello agonistico, nel campo della ginnastica. Poi, dopo aver subito tre interventi con importanti coinvolgimenti midollari, a causa di una pesante forma di scoliosi congenita, ha smesso di camminare. Nel 2018, all’età di 23 anni, il neurochirurgo le ha indicato il nuoto come unico sport praticabile e come rimedio per non rimanere sempre inchiodata alla carrozzina.
Dopo un inizio forzato e poco motivato in questo campo, Giulia ha conosciuto la realtà paralimpica e vi si è appassionata tanto che, in poco tempo, è entrata a far parte della squadra nazionale paralimpica di nuoto. Quando le chiedo di raccontarmi la sua esperienza, lei mi confida che, prima del consiglio del medico, è stata importante la sua famiglia che l’ha sempre sostenuta e la sostiene tuttora, nella sua lotta e nel suo spirito agonistico.
AVVENTO/6: sperare con suor Luisa Dell'Orto
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Il profeta Isaia è stato capace, sette secoli prima della venuta di Gesù, di rendere plastico, vivo e concreto, il desiderio di Dio di abitare tra il suo popolo, di accompagnarlo nel cammino dell’esistenza e di sorreggerlo, amandolo teneramente. Gerusalemme è il suo popolo, più che una struttura muraria: è un popolo che cresce, che continua a bussare alle porte della città” perché gli eletti del Signore continueranno ad entrare e chi è già arrivato deve preoccuparsi di accogliere altri: "Passate, passate per le porte, sgombrate la via al popolo, spianate, spianate la strada, liberatela dalle pietre, innalzate un vessillo per i popoli"
In ogni tempo, l’umanità intera ha bisogno di vedere “sentinelle” che dall’alto chiamano, aprono la porta, preparano la strada per il popolo santo. Tutti noi desideriamo vedere “il Dio che dona salvezza”, una salvezza capace di dare Speranza nei giorni feriali, di suscitare possibilità concrete di un futuro di bene per ogni uomo e donna.
Insieme a Maria, sentinella per eccellenza, gravida di Speranza, tutti noi vorremmo essere “schegge” di Speranza per chi ci passa accanto, poiché abbiamo in qualche modo percepito di essere “preziosi agli occhi del Signore”, di essere amati e desiderati, come una sposa che torna dal suo Sposo.
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