Tu sei l’atteso! – 6. Grazie, Maria!
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Anche Dio nella sua onnipotenza parte dal piccolo a salvare l’umanità! Questa sua preferenza ha radici antiche (“Il Signore si è legato a voi e vi ha scelti, non perché siete più numerosi di tutti gli altri popoli – siete infatti il più piccolo di tutti i popoli –, ma perché il Signore vi ama”. Dt 7,7-8a); e non viene meno nel tempo. Da Israele a Nazaret, la periferia della nazione santa, nella Galilea delle genti. Ma … “potrà mai venire qualcosa di buono da Nazaret” (Gv 1, 46)? Perché non scegliere Gerusalemme capitale politica e religiosa, dove si erge maestoso il Tempio di Dio, dimora di Dio fra gli uomini? Dio preferisce un’altra dimora: Maria, una ragazza “promessa sposa di Giuseppe, della casa di Davide” (Lc 1, 27). Dunque di lei sappiamo solo il nome. Perché proprio lei? Dal testo intuiamo che c’è una certa familiarità tra Dio e Maria. L’angelo Gabriele entra in casa sua, in Maria come se fosse uno di casa, ha accesso liberoNessuna porta blindata, nessun ostacolo impedisce la comunicazione e la relazione tra i due. Ma Dio onnipotente chiede il permesso a Maria di far parte della famiglia degli uomini: - “Posso condividere il mio desiderio di farmi carne? Mi fai spazio?”. Quanta delicatezza da parte di Dio è descritta in pochi versetti! … E quanta disponibilità e accoglienza Dio ha trovato in Maria, l’umile sua serva (cfr. Lc 1, 48)!
Tu sei l’atteso! – 5. Grido per la salvezza
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Egli sa di essere parola animata dal Verbo. Si conosce come voce che amplifica il grido per “Colui che deve venire”. Silenzia così gli inquirenti, traendo una nuova occasione di comunicare. Chi annuncia? Unito ai richiami dei testimoni della storia, il grido si dilata: prepariamo la via a Colui che immerge nello Spirito… Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!
Tu sei l’atteso! – 4. Come figura d’asino
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Come 2000 anni fa, si fa strada l’obiezione sul tuo modo di fare.
In questo cammino di attesa, Signore, entri nelle città di ieri e di oggi, slegando quella parte di noi che a volte, fa figure d’asino, perché mal si concilia con le aspettative e i sogni di gloria che nutriamo.
Perché mai, schiudi e stani dal buio l’umiltà? Non sarebbe più opportuno liberare altro? Perché inizi dal granello di terra scritto in noi?Cerco di non andare troppo avanti con i pensieri e mi fermo a guardare la scena. Su quel puledro e lungo la strada, le persone gettano mantelli, simbolo della loro vita e del desiderio di alleanza piena; lo fanno senza calcoli e senza riserve, tipico dello slancio di gioia. Chi precede e segue il corteo canta. Intuisco che la festa e la fiducia per il tuo arrivo trovano origine in uno spazio liberato.
Tu sei l’atteso! – 3. Nel nome del Padre
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Nel cammino di Avvento, ripercorriamo le tappe fondamentali della fede e accogliamo il Vangelo con curiosità, quella curiosità che indica apertura ad imparare.
Nel Vangelo di Giovanni al cap. 5, si sottolinea la non accoglienza, la contestazione dei Giudei, a cui Gesù risponde con tre elementi: la testimonianza di Giovanni Battista, le sue opere (ad esempio il miracolo a favore di un infermo compiuto poco prima!),l’essere mandato dal Padre.
Tu sei l’atteso! – 2. Una voce che grida più forte delle nostre malinconiche paure
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