DONNE DI CHIESA. Quarant'anni dalla nascita dell'Istituto delle Ausiliarie Diocesane
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Il libro raccoglie le riflessioni fatte in occasione del 40' anniversario di fondazione del nostro Istituto: gli atti del convegno, con l'apporto significativo di altre vocazioni che come noi vivono la spiritualità diocesana: il Vescovo, i Preti, l'Ordo Virginum e l'Azione Cattolica; il discorso del Papa all'udienza che ci ha concesso insieme alle consacrate diocesane di Padova, Treviso e Vicenza; le omelie del Vescovo Mario Delpini, la lettera di Pasqua della Sorella Maggiore e il progetto apostolico che guida i nostri passi nella Chiesa ambrosiana.
Vi invitiamo alla lettura e alla riflessione, facendo nostro l'appello di mons. Delpini: «Nella Chiesa di oggi è necessario che le donne siano una presenza capace di profezia [...]. Siate persone convincenti per la gioia che testimoniate, per la bellezza della vostra vita donata».
Incontro con il Vescovo sulla proposta pastorale
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Al culmine delle giornate comunitarie in preparazione all'Assemblea dell'Istituto, che si terrà ad aprile 2022, oggi abbiamo incontrato il Vescovo mons. Mario Delpini, per dialogare insieme e accogliere da lui le prospettive pastorali.
A motivo della vostra consacrazione, siete alleate della pastorale diocesana, così ha esordito aprendo il nostro incontro sulla speranza, la Messa e la preghiera domestica, l'ascolto della Parola e il rapporto dialettico con il mondo.
E così ci siamo confrontati sulla speranza, quasi proibita in questo nostro mondo e in questo tempo, dove rischiamo di limitarci alle aspettative.
E poi sulla proposta pastorale, che è l'anno liturgico, la celebrazione della Pasqua del Signore distribuita nel tempo: che cosa ci aspettiamo dalla celebrazione eucaristica? Raggiungiamo gli interlocutori? Riconosciamo l'opera di Dio?
AUGURI al Vescovo Mario!
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58^ GIORNATA MONDIALE DI PREGHIERA PER LE VOCAZIONI
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San Giuseppe attraverso la sua vita ha generato vita. E cosa è la vocazione se non generare il meglio della vita!
Il sogno mette in gioco il futuro, oggi più che mai si sente la necessità di sognare, perché il sogno spinge sempre ad uscire da sé, ci porta a sporgerci verso ciò che non è scritto ma che noi possiamo scrivere. Sognare chiama in causa la speranza. Kierkegaard diceva che la speranza è la passione per il possibile e il possibile intravisto è la nostra avventura e il nostro avvenire.
SERVIZIO
Questa parola è la conseguenza più naturale e scontata di una vita che nel Signore e nella sua Parola trova il suo tesoro. Mettersi a servizio implica un prendersi cura di tutti quei fratelli e sorelle che il Signore mi affida con lo stile di Gesù che la sera dell’ultima cena si china a lavare i piedi ai discepoli
FEDELTA’
I nostri auguri di Pasqua: Gesù pastore risorto
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In questa Pasqua 2021 noi Ausiliarie diocesane avvertiamo una promettente convergenza con l’intuizione di Giovanni Battista Montini (1897-1978) che già percepiva lo stretto legame fra l’annuncio della Risurrezione di Gesù e la nostra concreta partecipazione alla carità pastorale del Vescovo.
Cogliamo questo anniversario come un’occasione per trarne una sintesi spirituale che tiene composte due qualità dell’unico Signore e che il carisma che abbiamo ricevuto ci consente di non disgiungere.
Due particolari di diverse mani creative, un uomo e una donna, accompagnano l’augurio di Pasqua di quest’anno: i toni vivaci e comunicativi di Jean-Marie Pirot, più noto con lo pseudonimo di Arcabas, con le donne che prime incontrarono l’annuncio della Risurrezione (Comunità Nazareth - Torre de’ Roveri - BG) e l’estro di Yolaine Schmeltz che servendo la Bellezza dà volto al Risorto (Beau berger, olio su tela, 2019).
Nei nostri auguri di Pasqua il Risorto è il Buon Pastore.
La luce che traspare sul volto del Signore che proclamiamo vivo non è per noi diversa da quella del Bellissimo pastore che offre la vita per le pecore (Gv 10,11). Non solo la Pasqua è annuncio della permanenza del dono di Gesù, che ancora oggi espone la sua vita, ma è anche evidenza di un amore più forte della morte, che rinvigorisce nuovamente la nostra missione di cura per la Chiesa.
Quando Montini scriveva, nel 1961, per la prima volta in Italia gli addetti all’industria superavano i lavoratori agricoli, e il costo giornaliero della vita si aggirava intorno alle 30 lire. Un italiano aveva un reddito pro capite annuo di meno di mille dollari. Poco più della media del Sud Africa. Meno di un terzo dei cittadini americani. Ci si muoveva dal sud al Nord con il “treno della speranza” e da tutto il Paese si navigava oltreoceano. Gagarin orbitava nello spazio e la Russia vantava la sua supremazia missilistica. Il mondo viveva le tensioni di Cuba e si iniziava la costruzione del muro di Berlino. E lo Spirito preparava la Chiesa al rinnovamento del Concilio Vaticano II.
Oggi, sessanta anni dopo le intuizioni di Montini, il risorto è vivo nel mondo e molti ancora implorano, forse più di allora, la speranza di una risurrezione concreta e di una carità più fraterna. E noi, come le donne di Galilea, continuiamo ad annunciarLo con cura sollecita, affinché la storia sia realmente luogo di salvezza. Per tutti.
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